MOSTRE “Lodi Baséll” è una lieta sorpresa: la città si risveglia al ritmo dell’arte contemporanea

La prima edizione della rassegna è stata un successo

I visitatori che affluiscono ininterrottamente nel complesso di Santa Chiara Nuova in via delle Orfane, numerosissimo finalmente il pubblico giovane, per le quasi tre ore di performance che sabato hanno dato vita a “Borda”, una non stop di azioni, musica e danza. Poi mostre visitatissime, altre performance, film, incontri, talk, e la chiusura della kermesse dentro la mostra di Paolo Maggis e Vanessa Per allo Spazio 21; e, soprattutto, la sensazione di una città che si risveglia al ritmo dell’arte contemporanea. Un grande successo, quello ottenuto da “Lodi Baséll. Contemporary Art Weekend”, prima manche di un programma triennale proposto da Platea. Palazzo Galeano lo scorso fine settimana in una presenza diffusa che da via Maddalena, si è diramata dentro la città, prolungandosi fino a Boffalora dove la performance di Roberto Mauri ha celebrato domenica la sacralità dell’Adda.

Anima della kermesse, il direttore artistico di Platea, l’architetto Carlo Orsini. «Soddisfazione altissima» le sue prime parole a commento del risultato ottenuto, con un pubblico giunto a Lodi anche da fuori città, e appositamente per “Baséll”: i suoi visitatori - spiega - non erano provvisti del braccialetto che dà accesso alle mostre del Festival della fotografia ugualmente aperto nel fine settimana, a segnalare la presenza di un pubblico “dedicato” e a smentire il ritornello del “non c’è mai niente a Lodi” (e far auspicare un continuum dell’iniziativa).

Venerdì sera, sullo sfondo della facciata illuminata della chiesa della Maddalena, l’omonima via si era trasformata, evocando atmosfere di note realtà dell’arte internazionale, in un salotto a cielo aperto fitto di presenze non solo lodigiane, per l’apertura della kermesse affidata al video di Alberonero e alla sua emozionante performance nello spazio “Platea Project”; e alla mostra “Pebble in the Sky” ambientata nell’abitazione di Orsini dalla galleria GianMarco Casini di Livorno: un convincente percorso in sei autori, visto da oltre cento persone per ognuno dei giorni del week end, e visitabile fino al 31 ottobre (dal lunedì al sabato ore 10-18; domenica su appuntamento al 329 0216380). Poco lontano, l’installazione nella vetrina della bottega di Tonino Negri e le terrecotte all’interno, completavano la proposta espositiva insieme alle opere di Marcello Chiarenza nello spazio “La Cornice”, entrambe le mostre salutate da un’intensa affluenza e tuttora visitabili. Un “unicum” a tutt’oggi, per la città, la saga performativa che a Santa Chiara ha richiamato molti spettatori. Ad andare in scena, nell’insieme organizzato dall’associazione Argine e curata da Roberto Alfano, Luca Boffi, Edoardo Caimi e Piergiorgio Caserini, è stato il “sentimento della pianura”, animato dall’avvicendarsi di una ventina di artisti.

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