Mondo Marcio fa il pieno a S. Giuliano

Arriva Mondo Marcio e il Parco Nord fa il pienone. Più di un migliaio le presenze stimate, sabato sera, per l’evento clou del Festivart 2013: una densa folla di teen-ager, ad ondeggiare con le braccia alzate e gli occhi fissi sul cantante che, per circa un’ora, ha fatto cantare e ballare l’area verde al ritmo del suo rap. L’affluenza, durante il resto dei tre giorni di kermesse, si è mantenuta su livelli discreti: un bilancio positivo per la seconda edizione di una rassegna organizzata dall’Assessorato alla Cultura e volta a regalare un “break” di fermento artistico e musicale alla comunità giovanile del territorio. Canotta bianca da basket, occhiali scuri e cappellino con la visiera all’indietro, Gian Marco Marcello, in arte Mondo Marcio, ha fatto la sua comparsa in scena

appena dopo le 22, salutato dal boato del vastissimo pubblico addensatosi ai piedi del palco. I «duri e puri» del rap in prima fila, giovanissimi in gran parte meno che diciottenni, tanti arrivati da fuori Milano, look da playground americano come quello del loro beniamino, braccio alzato e testi recitati religiosamente a memoria. Oltre al popolo “underground”, degnamente rappresentato a San Giuliano dagli affezionati del centro d’aggregazione giovanile Arena del sole, partner dell’organizzazione, a contribuire all’affollamento del parco è stato un numero sorprendente di famiglie con bambini, segnale di una sete di opportunità di aggregazione che prescinde dal richiamo del rap e dei grandi nomi. Il sipario si è alzato sulle note dell’autobiografica Senza cuore, hit dell’ultimo disco, aprendo le danze di una scaletta in cui storie di vita, sprazzi di politica spiccia e irriverenti racconti di amori e ragazze hanno tenuto compagnia alla platea fino a qualche minuto dopo le 23. Spenti i riflettori, il fulcro dell’attenzione dei fan si è spostato a lato del palco, nel camerino in cui il cantante si è rintanato per uscire poco dopo a firmare autografi. Il concerto fa parte del tour dell’ultimo lavoro del rapper milanese, Cose dell’altro mondo, sesto album di un artista classe 1986 che ha iniziato a far parlare di sé già nel 2004, a 17 anni.

Altro momento cruciale del fine settimana, la diretta di Radio studio più che ha trasformato il Parco Nord, venerdì sera, in una discoteca en plein air, attirando circa trecento presenze. Le iniziative pomeridiane, venerdì, hanno esercitato un richiamo molto basso, mentre sabato dal tardo pomeriggio il fazzoletto verde ha visto un’affluenza man mano crescente, con le tavolate a lungo esaurite attorno all’orario di cena e una cinquantina di appassionati sotto al palco durante lo spettacolare live painting del pittore sangiulianese Fabio Cuman.

Una performance dal sapore quanto mai rock, sia nella colonna sonora che nel look dell’artista. Dopo un pomeriggio di giochi scout e iniziative letterarie, è toccato quindi ai Toromeccanica, ieri sera, mettere la parola fine alla kermesse.

Riccardo Schiavo

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