«Mio padre Paolo Villaggio»: un ritratto “dietro le quinte”

L’appuntamento che ha chiuso il ciclo di presentazioni alla Corte Biffi di San Rocco al Porto

Elisabetta Villaggio racconta “Fantozzi dietro le quinte”. E lo fa nel libro dedicato a suo padre, Paolo Villaggio, presentato venerdì scorso alla Corte Biffi di San Rocco al Porto, nell’appuntamento che ha chiuso la rassegna “A cena con l’autore”, promossa da Biffi Arte e curata da Mauro Molinaroli.

«Mi capitava spesso che le persone mi facessero domande su mio padre, su come erano nate certe idee, certe scene, in particolare quelle del ragionier Fantozzi che conoscono davvero tutti, anche i bambini - ha spiegato Elisabetta Villaggio, nata dalla lunga e felice unione dell’attore con Maura Albites, -, ma mi sono resa conto che a molte domande sapevo rispondere e ad altre no, così ho deciso di realizzare questo libro che raccoglie le testimonianze delle tante persone che con mio padre hanno lavorato e anche tanti ricordi e momenti di vita personali». Il libro rappresenta dunque la memoria di papà Paolo. «Non era un padre severo, non l’ho mai sentito alzare la voce, bastava uno sguardo a farti capire se una cosa era sbagliata o giusta - ha continuato Elisabetta - e soprattutto aveva un grande rigore morale, una grande onestà intellettuale; non portava mai il lavoro a casa, nel senso che separava molto le due dimensioni», ha precisato. Ma quanto c’è di Paolo Villaggio nel personaggio del ragionier Ugo Fantozzi? «Entrambi erano molto poco manuali, mio padre a volte era un po’ buffo nel privato e infatti gli dicevamo, guarda che se ti comporti così sembri Fantozzi - ha osservato Elisabetta -, però entrambi erano anche molto tenaci, Fantozzi infatti nonostante prendesse botte in testa, andava dritto per la sua strada». Il personaggio, nato dalle pagine del settimanale “L’Europeo”, divenne nei primi anni Settanta un vero best seller della narrativa italiana, fino a prendere la forma nel 1975 di una saga di film cult che hanno segnato in modo indelebile il pubblico italiano. E il libro di Elisabetta parte proprio dalla prima uscita del film. Una saga di cui lei stessa, in pochissime scene, ha fatto parte come comparsa: è il caso della scena della Coppa Cobram; Elisabetta è la sposa della tavolata su cui precipita Filini con la sua bicicletta.

Fra le pagine si raccontano inoltre i tanti bei momenti condivisi con gli amici, fra cui Fabrizio De Andrè, Faber, con cui Villaggio scrisse anche due brani. E poi tanti altri aneddoti e momenti, gioiosi ma anche più dolorosi, quelli del Paolo Villaggio padre, uomo.

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