Memoria e solidarietà: le immagini di Toniolo dalla prima zona rossa

Il fotografo espone dal 16 febbraio a Codogno

Negli scatti rivivono attimi “eterni”. L’ansia concentrazionaria del primo lockdown, gli esperimenti per restare a galla (la partita a briscola, la pasta fatta in casa) e l’equipaggiamento: album e matite colorate, un pallone, Momendol e Lexotan. Kit di sopravvivenza “mentale” come li chiama il fotografo di San Fiorano Marzio Toniolo che il 16 febbraio inaugura la mostra “Dentro la prima zona rossa” presso l’ex Ospedale Soave di Codogno, realizzata insieme a Fondazione Soleterre e con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Un racconto per immagini dal “confino” del primo lockdown italiano, trascorso in casa con i familiari. Quattro generazioni a confronto nello spazio delle mura domestiche, quando anche solo aprire le finestre faceva paura. La paura che il Covid-19 fosse nell’aria, pronto a bucare il proprio bozzolo protetto. Di quello stravolgimento, di quel “trauma” portiamo le ferite ancora oggi. E obiettivo della mostra è accendere i riflettori sulle conseguenze emotive e psicologiche della pandemia e sostenere Fondazione Soleterre, impegnata con la propria Rete Nazionale di Supporto Psicologico Covid-19 a garantire assistenza a malati, familiari di vittime, operatori sanitari, studenti, genitori, persone in difficoltà economica e sociale, ma anche a tutti coloro che attraversano un disagio. «Credo che in questo momento storico sia molto importante dare una mano agli altri, ognuno con i propri mezzi. Da qui nasce l’idea di Soleterre, che ho voluto appoggiare con grande entusiasmo, in cui una mostra personale diventa il mezzo per rendersi utili in modo concreto. Fotografia come mezzo per raccontare, per ascoltare e per ascoltarsi. C’è un fine sociale in tutto questo e ciò, come uomo in primis e poi come fotografo, è quello che più mi rende felice. Per questo motivo ringrazio Reuters per la possibilità che mi ha dato di far conoscere il mio progetto fotografico in Italia e nel mondo» afferma Marzio Toniolo. Grazie all’istituzione di un centralino attivo in tutta Italia è possibile entrare in contatto con il primo psicologo disponibile tra i quasi 100 professionisti della rete alle prese con la “pandemic fatigue”, una fatica mentale dovuta alla mancanza di energie psichiche che immobilizza. La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 19 con ingresso gratuito. Il 19 febbraio alle 17, si terrà un incontro su “Adolescenti e Covid-19” con Marzio Toniolo, Damiano Rizzi, Giulio Costa, Alessio Lasta e altri ospiti.

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