Mamma e scrittrice per caso, Caserini fa il pieno di premi

Un libro che parla di depressione: «Avevo iniziato a scriverlo quasi per scherzo, ora spero possa aiutare qualcuno che soffre»

Dalla scrittura solo per sé stessa alla pubblicazione del primo romanzo, fino ai riconoscimenti in tutta Italia. Ilaria Caserini, 40enne di Casale, mamma e impiegata, coltiva la passione per la scrittura fin da piccola, ma mai avrebbe pensato di pubblicare un libro. Invece, “Autopsia di un’emozione”, il suo primo romanzo, è uscito a maggio 2019 per PubMe nella collana Policromia. I protagonisti sono Anna ed Egidio - donna del nostro tempo lei, uomo degli anni ’50 lui - le cui storie, accomunate dal fatto che entrambi soffrono di depressione, vengono narrate in modo parallelo. Ed ecco il colpo di scena, perché il fatto di parlare di depressione in un romanzo è quello che ha colpito una editor, incontrata casualmente da Ilaria al Salone del libro di Torino nel 2018. «Parlando del più e del meno è saltato fuori il libro, lei si è subito interessata - spiega Ilaria -. Mi ha detto di avere letto molti libri per lavoro e che di romanzi sulla depressione ce ne sono pochi, a differenza dei tanti saggi. Così mi ha consigliato di provarci, poi ha letto la bozza e le è piaciuta, al che mi ha detto di finirlo con calma e poi di passarglielo che lo avremmo pubblicato».

«Avevo iniziato a scriverlo quasi per scherzo o comunque solo per me stessa, quando ero in maternità, mio figlio era molto piccolo e avevo tanto tempo libero - spiega - poi ho iniziato a pensare che, visto che la depressione è così diffusa e tanti non ne parlano, con il mio libro forse avrei potuto aiutare qualcuno, che ritrovandosi nei protagonisti avrebbe potuto uscire dal guscio e parlare del suo problema». E così è stato, perché diverse persone che hanno letto il libro hanno contattato Ilaria chiedendole consigli, «non dal punto di vista psicologico perché io non sono una specialista e non mi pongo in quel modo - chiarisce - ma magari chiedendo se consigliassi la psicoterapia, cose “da essere umano a essere umano”. Ne sono stata molto contenta perché ho scritto unicamente per passione e per aiutare gli altri».

Ma quelli da parte dei lettori non sono stati gli unici riconoscimenti. Infatti, sono arrivate le menzioni di merito all’VIII Premio letterario internazionale di poesia e narrativa città di Sarzana e al Concorso letterario nazionale Argentario 2020 V edizione, il secondo posto al Premio nazionale Giovanni Bovio 5ª edizione in Puglia, e negli ultimi giorni la notizia del quarto posto al Premio “I Murazzi IX edizione” a Torino.

«Ho iniziato a iscrivermi ai concorsi nei buchi di tempo durante il primo lockdown, quasi per gioco, per vedere se il libro piaceva, e mese dopo mese sono arrivate le soddisfazioni. Chissà che magari grazie alle notizie delle vincite il libro sia arrivato a qualcuno che aveva bisogno di aiuto per iniziare a provare a uscire dalla depressione!»

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