Luca Cremonesi, un “Reo confesso” a Melegnano

Ha passato gran parte della sua vita a scrivere. La professione dell’avvocato lo ha sempre costretto al racconto logico e preciso dei fatti e i suoi quasi 90 articoli scritti sulle riviste scientifiche ne sono stati un esempio. Ma poi basta, si è gettato nella narrativa, perché raccontare le complicate procedure del nostro sistema giudiziario non è mai abbastanza. Luca Cremonesi, 56 anni, vive e lavora a Melegnano da molti anni, ha iniziato il praticantato nell’aprile dell’87 e ha alle spalle una ponderosa sfilza di pubblicazioni scientifiche . Avvocato civile e penale, Cremonesi dal 2009 alterna il suo lavoro alla scrittura creativa. Reo Confesso è il suo secondo romanzo ed è stato edito da Mursia nel mese di gennaio di quest’anno. Un libro autobiografico, un “legal thriller”, nel quale l’autore racconta i casi giudiziari dell’avvocato Giuseppe Biasini (cognome della nonna paterna) che si trova a difendere un medico accusato dell’omicidio di due carabinieri.

Il romanzo, scritto in prima persona, descrive le vicende di un uomo di legge integerrimo, fermamente ancorato ai valori della giustizia. «Mentre scrivevo il romanzo ho deciso di essere estremamente logico, razionale; descrivo come funziona la giustizia senza troppi giri di parole – racconta Cremonesi -; ma c’è anche molto della vita del protagonista, che poi è la mia vita, le notti passate insonni a pensare a come difendere meglio un assistito... E c’è anche la passione per la bicicletta».

Il racconto delle vicende legali che l’accusato si trova ad affrontare sia sotto l’aspetto legale, sia sotto quello psicologico, è calato nella realtà in modo preciso, il lettore viene trascinato nelle aule dei tribunali per capire dall’interno le vicende giudiziarie nel loro svolgersi anche se non mancano elementi di fantasia, inseriti dall’autore per ancorarsi anche allo propria storia personale. «Avevo bisogno di dare un nome a me vicino ai personaggi – continua Cremonesi - e ho deciso di usare quelli delle vie della città di Melegnano come Vincenzo Benini, Felice Senna, Paolo Frisi, Alberto Dezza. Così facendo mi è stato più facile e naturale descrivere protagonisti e comparse nei loro caratteri». Il punto di vista dell’avvocato, i suoi timori, la capacità di riuscire a prevedere l’esatta evoluzione di un processo per far fronte agli imprevisti sono il filo conduttore principale di un libro che, oltre a stimolare la fantasia degli amanti del thriller, non si allontana mai dalla vita reale.

«Ho deciso di scrivere Reo Confesso perché le persone spesso non hanno cognizione di come funzioni un processo o un procedimento giudiziario - conclude Cremonesi -; oggi ci sentiamo autorizzati a giudicare qualsiasi reato senza conoscere fino in fondo il sistema giudiziario. E non va bene. Una ragione in più per leggere il mio libro».

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