“Loser“: una storia che profuma di Giappone

Si fa fatica a definirlo. Un romanzo illustrato? Anche, ma i disegni, molto belli sin dalla copertina, sono pochissimi. Una storia per ragazzi? Sì, ma è godibile a tutte le età. Un “manga” all’italiana? Forse, però il Giappone c’è solo nell’ispirazione - e nello pseudonimo. Una Light novel? No, almeno se per leggerezza si intende un attributo negativo, tipico da genere di “serie B”. E quindi? E quindi ce ne facciamo una ragione e non lo definiamo. L’importante è che si lasci leggere e che piaccia. E siamo pronti a scommettere che Loser, esordio in libreria di Momo Gatari, alias dei lodigiani Andrea Cattaneo e Laura Donadelli, marito e moglie nella vita (lui, en passant è poligrafico all’Editoriale Laudense), riuscirà a farsi leggere e - a dispetto del significato del titolo (perdente) - a piacere e vincere la sfida degli scaffali.

Perché Loser è un romanzo davvero divertente e ben scritto, che centra in pieno l’obiettivo che si erano prefissi gli autori e l’editore Linee Infinite (lodigianissimo anche lui): realizzare un prodotto letterario per un target giovane, lasciando da parte gli ormai triti e inflazionati fantasy e horror, giocando invece sull’ambientazione e sullo stile.

Il plot si svolge così in una scuola (di un’anonima città italiana di mare), con protagonisti due compagni di classe, maschio e femmina - finto asino lui, insopportabile prima della classe lei - che incontrandosi e scontrandosi vedranno cambiare e non poco le rispettive esistenze. E la vicenda è raccontata con humour e leggerezza, in uno stile già maturo e che raramente risente della doppia “mano”.

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