Lodi premia le sue Voci d’inverno

Mercoledì sera Lodi ha incoronato la sua come migliore “voce d’inverno”: è Fabiana Francesconi, la giovane cantante milanese la vincitrice della sesta edizione del concorso canoro promosso dall’Unione ciechi e ipovedenti di Lodi, andato in scena il 7 dicembre sul palco dell’auditorium Bpl. Unidici cantanti in gara, un’orchestra di sei elementi e dieci canzoni, da scegliere fra quelle portate al successo da Mina e Adriano Celentano. Capelli ricci e voce da vera “tigre”, Fabiana Francesconi non ha fatto fatica ad accattivarsi le simpatie dei tre esperti giurati (il foniatra Stefano Brambilla e i musicisti Vincenzo Vicari e Graziano Demurtas), grazie a un’interpretazione potente e perfettamente intonata di Ancora, ancora, ancora. Seconda posizione per Filippo Peviani, che ha cantato con animo romantico Una Carezza in un pugno, dietro di lui la lodigiana Benedetta di Lauro, con una sofisticata versione di Insieme. Il duo formato da Clara Zilli e Roberto Pasqualedibisceglie ha conquistato invece il cuore del pubblico, invitato a esprimere il proprio voto su una scheda consegnata all’inizio della serata. «Credevamo che duecento schede sarebbero bastate» ha rivelato il presidente dell’Uici Ennio Ladini, «e invece in molti non hanno potuto votare». Già perché gli spettatori presenti in sala erano almeno quattrocento, numeri a cui l’associazione lodigiana non è molto abituata e che hanno riempito di soddisfazione tutti coloro che si sono mobilitati per la buona riuscita dell’evento. I soci dell’Uici prima di tutto, fra cui l’ex presidente Giovanni Vangi, il papà di “Voci d’Inverno”, tornato a Lodi per interpretare uno dei suoi più recenti pezzi (Vangi è anche cantante e polistrumentista) e per “controllare” come se la sarebbero cavata i lodigiani senza la sua direzione artistica. Ebbene, se la sono cavata alla grande, e gran parte del merito va all’associazione lodigiana “Il miele e le farfalle bianche”, che ha selezionato i dieci finalisti, fornito l’orchestra e scritturato la presentatrice Paola Bellomo, simpatica padrona di casa di una serata lunga e spumeggiante. Ad aiutarla a mantenere il ritmo c’era un’emozionata Bernadette Zerella, che attraverso le onde di Radio Lodi (e i pixel della sua pagina facebook) è riuscita ad attirare all’auditorium amici da Trento e da Segrate. Tutti in poltrona ad applaudire i cantanti in gara e i numerosi ospiti d’onore, che hanno contribuito a movimentare lo spettacolo: le “cheerleaders” della Ginnastica Fanfulla hanno rotto il ghiaccio con una performance a base di pon pon e atletici salti mortali, mentre il tenore bergamasco Matteo Tiraboschi ha confermato la sua fama di “Pavarotti delle Alpi”. E non importa specificare chi, tra i succitati artisti, è salito sul palco da solo o ha dovuto appoggiarsi al braccio di una guida. Vederci o non vederci, quando c’è la musica ad unire i cuori, diventa un fatto senza importanza, ed è proprio questo l’obiettivo di “Voci d’Inverno”. Lo hanno ricordato anche Silvana Cesani e Livio Bossi, saliti sul palco a portare all’Uici il sostegno di Comune e Provincia: «Se siamo qui stasera non è solo per assistere a un bel concerto, ma per abbattere le barriere culturali che impediscono alle persone di incontrarsi e di costruire qualcosa di positivo assieme».

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