Lodi porta in scena il teatro di pace

Bisleri: «Torniamo a essere la “capitale della concordia”»

A 557 anni dalla firma del trattato che pose fine alle guerre fra i cinque stati in cui si suddivideva allora il territorio italiano, Lodi torna a farsi promotrice della concordia fra i popoli grazie alla prima edizione del premio drammaturgico Lodi di pace, che a partire da questa sera e fino a venerdì occuperà il palcoscenico del Teatro alle Vigne. Il programma si articola in tre serate (oggi, giovedì 15 e venerdì 16 settembre), ognuna della quali vedrà l’allestimento di uno dei testi selezionati nei mesi scorsi dalla commissione giudicatrice (presieduta da Nuvola De Capua e composta da Sabrina Pedrazzini, Wanda Bruttomesso, Maria Emilia Maisano Moro, Elsa Bossi, Luigi Olivero, Massimo Bologna, Luciano Bertoli e altre personalità del panorama culturale lodigiano), incaricata di scegliere i finalisti fra le 18 compagnie teatrali che hanno partecipato al concorso, ispirato naturalmente al vasto tema della pace. La compagnia italo albanese Dora e Pajtimit, l’Impresa teatrale Fratelli Meucci, Raffaele Bruno del collettivo Delirio Creativo: questi i tre gruppi teatrali che riceveranno il premio riservato a tutti i finalisti, un assegno da 1.500 euro più una statuetta che riproduce il monumento alla resistenza di piazza Medaglie d’oro, a Lodi. «Tra tutti i testi che ci sono pervenuti, abbiamo scelto quelli in cui il tema della pace veniva affrontato con un respiro più universale, contrapposto alla guerra e la violenza» spiega Nuvola De Capua; «adesso non vediamo l’ora che si alzi il sipario per vederli finalmente rappresentati sul palco, completi di costumi e scenografia». Tutte le serate in cartellone avranno inizio alle ore 21 (l’ingresso è libero), poi al termine autori e interpreti si sposteranno in sala Carlo Rivolta, per incontrare pubblico e giornalisti. La scelta della location non è casuale: il premio Lodi di Pace nasce infatti per dare un seguito all’operato del compianto attore lodigiano, autore di molti testi drammaturgici dedicati al tema della pace, fra cui proprio una rievocazione dello storico trattato, andata in scena una decina di anni fa durante la giornata conclusiva del Palio di Lodi. Ed è stata proprio l’associazione sportiva che da 25 anni organizza questa manifestazione - il club Wasken Boys - a promuovere il concorso Lodi di Pace, contando sul contributo della Fondazione Banca Popolare di Lodi e sul patrocinio di Provincia e Comune di Lodi: «Fra le tante iniziative che il nostro club ha realizzato in questi anni, questo premio drammaturgico è una di quelle cui tengo maggiormente» dice il presidente Gigi Bisleri, «perché è il primo passo verso la realizzazione di un sogno: mi piacerebbe se Lodi, esattamente come accadde nel 1454, tornasse a rivestire il ruolo di “capitale della concordia” e diventasse un centro culturale per la promozione della pace riconosciuto in tutto il mondo. Si potrebbe cominciare coinvolgendo i capoluoghi dei cinque stati che firmarono il trattato, Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli: avevo proposto alle istituzioni di farlo già a partire da questa prima edizione, ma non è stato possibile. Peccato perché si sarebbe rivelata un’opportunità interessante dal punto di vista culturale, ma anche da quello commerciale e turistico: ritenteremo con la seconda edizione».

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