«Lodi non fa abbastanza per la “sua” Ada Negri»

La regista Piera Rossi sollecita una maggiore attenzione per la poetessa da parte delle istituzioni cittadine

La città di Lodi non offre sufficiente visibilità a una delle sue figlie più illustri, la scrittrice Ada Negri. Questa riflessione, ci racconta la regista lodigiana Piera Rossi, è nata durante un recente viaggio in Sardegna: «Arrivata a Nuoro mi sono resa conto di quanto quella città valorizzi e renda tangibile la presenza di Grazia Deledda. Prima di tutto la sua casa è diventata una casa museo, dove si vede ricostruita un’intera epoca, attraverso oggetti, ambienti, abitudini, commentati da brani delle sue opere. E in tutta la città ci sono indicazioni che guidano ai luoghi dedicati alla scrittrice. Ho pensato che invece, arrivando a Lodi, la percezione non è quella di attraversare la città che è stata di Ada Negri. Persino la sua tomba nella chiesa di San Francesco non è segnalata, bisogna sapere che c’è per trovarla». Anche escludendo da un eventuale percorso negriano la casa natale di Ada, che essendo tuttora abitata non è pensabile di trasformare in casa museo, quali sono le iniziative che la città potrebbe dedicare alla nostra scrittrice? «In una prospettiva a lungo termine – prosegue Piera Rossi – sarebbe bello trovare uno spazio dedicato a lei nel nuovo museo che sorgerà nei prossimi anni; e mi sembra necessario divulgare maggiormente e rendere fruibili i tanti materiali che la città già possiede e che vale la pena di conoscere di più». E a questo proposito, qui è la donna di teatro che ci dà un’anticipazione su un’idea alla quale sta già lavorando: «Mentre studiavo i materiali per mettere in scena alcuni racconti dalle “Solitarie”, mi sono imbattuta negli articoli scritti dalla Negri quando era inviata per il “Corriere della sera” a Napoli nel 1906, dopo l’eruzione del Vesuvio. Sono cinque articoli molto belli, che per ora ho trascritti e che mi sembra abbiano tutte le carte in regola per essere proposti in veste teatrale. Questi testi confermano la qualità altissima della prosa di Ada Negri». Questo progetto è il seguito ideale dello spettacolo “Ada la solitaria”, messo in scena con la regia di Piera Rossi e l’interpretazione di Elsa Bossi, accompagnata dalle musiche composte ed eseguite in scena da Alberto Braida. «Lo spettacolo –ricorda Piera Rossi – è andato in scena alle Vigne nel 2018, e poi l’abbiamo portato in vari teatri italiani, per esempio a Ferrara e a Genova, con successo. È il segno che si può ancora suscitare interesse su questa autrice. Penso che Ada Negri abbia ancora delle cose da dire anche alla nostra contemporaneità. E la sua città le deve un’attenzione e una valorizzazione che finora è spesso mancata».n 

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