Lodi capitale della fotografia etica

Se Mantova si è ormai conquistata i galloni di “città della letteratura”, presto Lodi potrebbe ambire al titolo di “città della fotografia”. Lo dimostra la qualità sempre più elevata del Festival della fotografia etica, l’originale rassegna ideata dal Gruppo fotografico Progetto Immagine in programma da giovedì 12 a domenica 15 aprile. La terza edizione si annuncia come quella della maturità, con un calendario fittissimo di eventi tra mostre, videoproiezioni, letture portfolio e workshop; tanti anche gli artisti di fama internazionale che per quattro giorni animeranno i luoghi del Festival, che per l’occasione si snoderà in ben dieci spazi cittadini, alcuni dei quali inediti come le rinnovate sale della Biblioteca Laudense, sede di quattro mostre firmate da giovani fotografi. Le retrospettive principali si terranno invece negli spazi “tradizionali”. L’ex Chiesa dell’Angelo in via Fanfulla ospiterà The Julie Project, serie di scatti di Darcy Padilla che raccontano la storia epica della vita e della morte di una donna malata di Aids, Julie, fotografata nell’arco di 18 anni. L’ex Chiesa di San Cristoforo sarà invece la sede di Climate change, progetto pluriennale realizzato dall’agenzia fotografica Noor deicato ai cambiamenti climatici e ai progetti per limitare l’effetto dell’aumento delle temprature. Iraq, dentro la notizia, è invece il titolo della mostra allestita presso la sede di Progetto Immagine, in via Vistarini 22, un progetto che la direzione del Festival lodigiano ha commissionato all’agenzia Metrography per mostrare l’altra faccia dell’Iraq, «un Paese in continua trasformazione e molto diverso dalla rappresentazione stereotipata dei reporter occidentali», come ha spiegato Aldo Mendichi di Progetto Immagine. «L’eticità del Festival sta nella sua stessa struttura organizzativa composta da tantissimi volontari - sono parole di Alberto Prina, presidente di Progetto Immagine, nel corso della presentazione della kermesse -. In Italia non c’è una città della fotografia e crediamo che Lodi possa colmare questa lacuna, anche in ottica di Expo 2015». Il progetto ha trovato il sostegno di Provincia e Comune di Lodi e una serie di sponsor, tra i quali Fondazione della Banca Popolare di Lodi e Asvicom. «Tante forze unite sono il segno che il Festival ha colpito tutti per la sua originalità - spiega Andrea Ferrari, assessore comunale alla cultura -. Non esiste in Italia una rassegna del genere». Concetto ribadito anche dal collega della Provincia Mariano Peviani: «Arrivano visitatori anche dall’estero per questo Festival che renderà il centro di Lodi un vero e proprio polo della cultura». Oltre alle ex chiese dell’Angelo e di San Cristoforo, alcune mostre, dedicate alle associazioni non governative, si terranno infatti anche nella sede della Provincia e nel collegio San Francesco. In scena retrospettive curate da Emergency, Cesvi, Fondazione “Aiutare i bambini”, In cammino con suor Marcella e Medici senza frontiere, quest’ultima allestita presso lo spazio Bipielle. A completare il ricchissimo programma la mostra dedicata al vincitore del World Report Award 2012, Donald Weber, i cui scatti saranno esposti domenica 15 (ore 18.30) presso il choistro del museo Paolo Gorini. Da non perdere, sempre domenica prossima (inaugurazione ore 10.30, piazza Broletto) anche una restrospettiva dedicata al territorio: si tratta di Ludesan Life, rivista on line ideata da Gruppo Progetto Immagine che si pone l’obiettivo di portare alla luce eventi e realtà del Lodigiano attraverso un lavoro di reporage fotografico. Il caledario con tutti gli eventi del Festival è scaricabile dal sito internet festivaldellafotografiaetica.it.

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