Lo show di Casalino rallegra Lodi al Sole

Ne ha per tutti, Fabrizio Casalino mattatore della serata di cabaret dello scorso venerdì sera in piazza della Vittoria a Lodi. Nel suo spettacolo Pochi, Maledetti e Subito ha preso in giro tanto i tic e le manie, le frustrazioni e le assurdità di tutti noi, quanto, in una chiave originale e apprezzata dal pubblico, quelle contenute nei testi, spesso al di là della logica comune, di alcuni tra i brani dei più celebri cantautori italiani.Il pubblico di Piazza della Vittoria, ancora una volta numeroso in questa estate lodigiana, ha applaudito e riso di gusto. Nella scaletta fitta e rutilante dello spettacolo portato in piazza dal comico-cantautore della scuderia di Colorado Cafè, le battute non risparmiano nessuno: non i cantanti, che non importa quanto siano mostri sacri, vengono comunque messi alla berlina e i loro testi (molto) riveduti e corretti dal comico genovese che li trasforma in pezzi autocaricaturali e intrisi di luoghi comuni e stereotipi.Così, in una piazza che ha voglia di ridere, il comico genovese canta le sue versioni delle principali canzoni di alcuni cantautori italiani, come Carmen Consoli (esilarante, anche se non particolarmente nuova, la sua versione della sigla di Heidi) Franco Battiato, Vasco Rossi, Fabio Concato, Jovanotti, Gigi D’Alessio, Gianluca Grignani, ricostruendone in parte e con efficacia la melodia e i testi.Lo fa con la sapienza di un musicista consumato, capace di saltare, con la sua chitarra e la voce, da un registro all’altro, da un tono all’altro.E forse, almeno a giudicare da quanto il pubblico apprezza, è questa la sua forza principale: la solidità musicale di Casalino che, va detto, prima di trovare il successo come comico televisivo, ha macinato anni di gavetta musicale e di cantautorato. E prima ancora di studi classici. Così Casalino, forte di talento e mestiere, riesce a prendere in giro senza timidezze anche le canzoni più ‘intoccabili’ dei nostri cantautori, come La Cura di Franco Battiato cui riserva un trattamento al vetriolo.Ma l’oggetto primo delle punzecchiature di Casalino non sono i musicisti italiani e i loro testi spesso surreali, ma è proprio il pubblico. Lo stesso pubblico che applaude e che ride di sé e del proprio vicino di poltrona, irriso per tic, manie e nevrosi, che ormai, hanno contagiato tutti, dalla dipendenza da social network e cellulari a quella emotiva per i nostri “amici a quattro zampe”, cani e gatti, che spesso sono i veri padroni delle nostre case.Il pubblico, che non può fare a meno di riconoscersi nelle freddure di Casalino, ride e applaude di gusto fino a quando, alla fine della serata, quando dopo due ore di spettacolo tutto sembra finito, chiede altre risate e altre freddure, riversandosi alle spalle del palco per chiedere autografi, selfie e quattro chicchere. Insomma, ancora qualche altro minuto di risate prima di andare a dormire.

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