Lirica protagonista al Verri col duo Casali-Ciaponi e Marcarini

Non proprio un antipasto, quanto piuttosto uno sfizioso aperitivo con stuzzicherie destinate a solleticare, nell’ascoltatore, l’appetito di un ben più lauto pasto. L’appuntamento di domenica 9 novembre novembre organizzato alle 17 nell’aula magna del liceo Verri di Lodi dagli Amici della Lirica Giuseppina Strepponi, in attesa dell’alzarsi di sipario della tradizionale Stagione concertistica cittadina, vuole omaggiare con un pomeriggio di musica le promettenti vocalità di due giovani talenti distintisi recentemente in importanti concorsi nazionali e già catapultati nell’ardua dimensione del palco. Maria Luisa Casali e Marco Ciaponi, rispettivamente soprano e tenore di sicuro temperamento, provengono infatti dal più tradizionale dei percorsi che attendono un interprete alle prese con i primi passi della difficile gavetta. Leccese di nascita, Casali si è diplomata al Conservatorio di Milano con Margaret Hayward;la sua formazione e le sue qualità le hanno ben presto permesso di aggiudicarsi, sotto la presidenza della leggendaria Magda Oliviero, il primo premio al Concorso ASSAMI. Nell’estate 2009 ha poi debuttato nella trentacinquesima edizione del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca ne La Creazione di Haydn e, da lì, ha ricoperto diversi ruoli in importanti produzioni giovanili italiane. Nome a noi già noto per averlo calorosamente applaudito nel delizioso Elisir d’Amore realizzato lo scorso ottobre a Piacenza sotto la carismatica guida di Leo Nucci è invece quello di Marco Ciaponi, voce che per corpo e personalità ha conquistato anche l’attenzione del grande baritono lodigiano, tanto da aggiudicarsi l’ambito ruolo di Nemorino. Con la giovinezza delle sue sole 25 primavere, il tenore elbano – anche lui proveniente da una fitta messe di vittorie e di riconoscimenti ottenuti in competizioni nazionali tra cui svetta il premio AsLico, - regalerà al pubblico lodigiano una generosa selezione di alcune tra le pagine più rappresentative del repertorio del XIX secolo, incarnando di volta in volta il Duca di Mantova di Rigoletto, il Werther dell’omonimo capolavoro di Massenet o lo stesso Nemorino del donizettiano Elisir. Dal canto suo, Casali risponderà all’invito del compagno di scena con celeberrime arie come l’immancabile Sì, mi chiamano Mimì da La Bohème o ancora, sempre dal catalogo pucciniano, l’incantevole Chi il bel sogno di Doretta, tratto da La Rondine. Al pianoforte, immancabile quando in territorio lodigiano va di scena il melodramma in veste scenica, ci sarà Paolo Marcarini, da una vita compagno di ventura e complice di successi di Leo Nucci, con il quale ha allestito la fortunata formula di un recital per voce e ensemble da camera dall’emblematico titolo La parola scenica. Il prossimo 14 novembre saranno loro, spalleggiati da una manciata di altri valenti musicisti, a inaugurare a Piacenza la Stagione dei Concerti al Municipale. Anche per questo, l’appuntamento di domani pomeriggio rappresenta un invito alla musica da non disattendere.

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