L’India danza sul palco delle Vigne

Lungi dalla semplice imitazione, l’esibizione punta

a fondere assieme due forme espressive lasciandole libere di sperimentare nuove contaminazioni

mary jones - ensemble lodi

About India

Domani (ore 21) al teatro alla Vigne, via Cavour 66, Lodi. Ingresso libero.

La danza indiana incontra il teatro occidentale in About India, lo spettacolo che domani sera vedrà il ritorno a Lodi della danzatrice di fama internazionale Mary John. Non è la prima volta, infatti, che la sala Rivolta del teatro alle Vigne ospita questa artista indiana, una delle migliori interpreti al mondo di alcune danze (in particolare la Kuchipudi e la Mohini Attam) che affondano le radici nelle pratiche tradizionali della religione induista. Allora come oggi, in scena con lei ci saranno gli attori dell’Ensemble Lodi, il centro per lo studio e la ricerca teatrale guidato da Francesco Suardi, che ha promosso la serata in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Lodi. Da molti anni infatti, spiega Suardi, «ogni volta che Mary è in Europa la invitiamo a trascorrere qualche giorno da noi, al Centro studi teatro urbano che abbiamo fondato da poco a Orio Litta, per riallacciare il contatto con una disciplina che rinvigorisce il nostro rapporto con il teatro».

L’intento del progetto, tuttavia, non è trasformare gli attori della compagnia lodigiana in danzatori indiani, nè ostentare una collaborazione prestigiosa come quella con Mary John: bensì di mostrare al pubblico cosa nasce quando due modi diversi di vivere il teatro vengono lasciati liberi di sperimentare nuove forme di contaminazione. «A partire dagli anni Sessanta moltissimi artisti occidentali si sono avvicinati alle danze indiane, alcuni solo per dare al proprio teatro una veste di sperimentalismo fittizio, che si limita spesso alla semplice imitazione dei gesti e dei costumi - riprende Suardi -. Noi cerchiamo di fare qualcosa di diverso facendo vibrare nel nostro teatro alcuni dei principi su cui si fonda la danza indiana, per esempio la disciplina rigorosa che regola la gestualità degli attori, chiamati a farsi “carne verbale” che parla con il corpo ».

Nemmeno il pubblico colto di Nuova Delhi sarebbe in grado di decifrare i profondi significati che si celano nei gesti che compongono la danza di Mary John, echi corporei di testi che raccontano di ninfe bellissime inviate dagli dei a distrarre i guru più vicini alla deificazione, per impedire loro l’accesso al già affollato pantheon indù. Come Mohini, la grande incantatrice, protagonista della danza che Mary John interpreterà domani, vestita con il caratteristico costume bianco bordato d’oro. In scaletta anche un piccolo saggio di Kuchipudi, una danza che prevede la presenza di una bacinella piena d’acqua sulla testa e una serie di piatti in continua rotazione. Dopo lo spettacolo, Mary John volerà in America per una serie di stage a New York e in Texas, ma il suo legame con l’Ensemble Lodi promette futuri sviluppi: è atteso per la prossima primavera il debutto di uno spettacolo - il Mauser di Heiner Müller - che avrà molti punti di contatto con quanto andrà in scena a Lodi.

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