LIBRI Lucrezia Lante della Rovere: «La mia vita vissuta in apnea prima di ritrovare il respiro»

L’autrice ha presentato la sua opera autobiografica a Lodi ospite di Soroptimist

Dopo un’infanzia e un’adolescenza vissute in “Apnea”, Lucrezia Lante della Rovere ha ritrovato il respiro. Sabato pomeriggio, l’attrice dal passato turbolento a causa di una relazione difficile con la madre Marina Ripa di Meana, ha fatto i conti con il suo passato, confidando ai lodigiani tutta la sua storia. La biografia della donna ha trovato spazio tra le pagine del libro edito da Piemme: una vera e propria “confessione” in piena regola dove l’autrice si mette a nudo, facendo emergere emozioni, angosce e tanti aneddoti che hanno costellato il suo passato: una giovinezza caratterizzata dalla figura ingombrante di una madre vulcanica, stilista e attrice famosa, regina dei salotti e delle provocazioni, con cui ha dovuto sempre confrontarsi. Ad aprire l’evento organizzato da Soroptimist, è stata la voce del padrone di casa, il presidente della Fondazione Maria Cosway Francesco Maria Chiodaroli, che ha parlato dell’artista ed educatrice inglese che fondò a Lodi un collegio dedicato all’istruzione e alla formazione delle fanciulle dell’alta borghesia, trovando un’analogia con il racconto dell’autrice nel rapporto con la madre e nell’ambizione di seguire un grande sogno. Presentando l’associazione, la presidente di Soroptimist Claudia Ferrari, ha parlato dell’incontro che fa parte della rassegna “Donne di parola” per promuovere l’avanzamento sociale e lavorativo della donna del giorno d’oggi.

Moderato dalla giornalista Eleonora Chioda e da Michela Sfondrini della libreria Sommaruga, l’incontro ha dato diversi spunti di riflessione: «Rifugio, riparo, giustificazione», il lavoro rappresenta la ricerca della propria identità, ha detto l’autrice che ha cominciato la sua carriera a 18 anni come modella, proseguendo con una parte nel film “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli: «Il cinema e il teatro hanno rappresentato la scoperta di una passione fatta di idee e di immaginazione», ha confidato Lucrezia Lante della Rovere, ricordando la sua interpretazione di Malvina nel 1986. «Il teatro, come la lettura, richiede preparazione e cultura, per cui occorrerebbe una formazione fin da bambini per ricominciare a vivere il teatro, in grado di emozionare a ogni età». Patrocinato dal Comune, all’evento era presente l’assessore alle pari opportunità Manuela Minojetti. 

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