LIBRI Il “fuoco” di Brenda Lodigiani: «Racconto la mia anima divisa in due»

L’attrice lodigiana pubblica il suo primo (sorprendente) romanzo che ha molti risvolti autobiografici

«Mia mamma è di origine sinti, mio papà invece era definito un “gaggi”, uno straniero. Io in qualche modo mi sono trovata in mezzo a due culture». C’è una forte componente autobiografica nel primo romanzo di Brenda Lodigiani, “Accendi il mio fuoco”, appena uscito per Sperling & Kupfer. La brillante attrice lodigiana, stella indiscussa di GialappaShow (i personaggi dell’androide Ester Ascione e la parodia della cantante Annalisa sono già cult del piccolo schermo), ha aggiunto una nuova “tacca” al suo strabordante curriculum.

«Fino a qualche mese fa non avrei mai pensato di scrivere un romanzo – racconta -. Quando l’editor Francesco Gungui mi ha contattata mi sono fatta una bella risata. Poi però ho pensato alla mia storia, che pochi conoscevano: e così, partendo da uno spunto personale, ho deciso di buttarmi in questa follia». “Accendi il mio fuoco”, titolo che rimanda a “Light my fire” dei Doors («Da ragazzina ero innamorata di Jim Morrison: sbaciucchiavo in continuazione il murale che avevo disegnato a matita sul muro della mia cameretta»), è un romanzo “on the road”, un viaggio tra Milano e Brindisi che procede attraverso flash back. La protagonista si chiama Kelly, l’alter ego di Brenda (un richiamo lampante alla tv anni ’90, ai nomi delle protagoniste di “Beverly Hills 90210): si è costruita una nuova vita a Milano insieme ad Alessandro e ai loro figli, Zoe (piccola grande) e Tony (piccolo piccolo). I ricordi di un mondo sospeso nella memoria iniziano a riaffiorare quando riceve l’invito a recarsi a Brindisi, al battesimo della figlia di sua cugina Cameron con cui Kelly passava le sue estati di ragazzina. Così, un pomeriggio, sale sul vecchio camper del padre insieme ad Alessandro e ai due bambini, e parte per un viaggio che attraversa l’Italia e le ombre di un passato che brucia ancora. «La protagonista è una mamma un po’ radical chic perfettamente inserita nel contesto milanese in cui vive. Ma durante il viaggio inizia a riaffacciarsi il passato. Kelly ricorda l’infanzia trascorsa a Fossena, un piccolo borgo che in qualche modo ricorda Lodi. La mia storia romanzata: d’inverno ero una bambina come tutte le altre, andavo a scuola, ascoltavo le Spice Girls… D’estate dimenticavo tutto ciò che avevo imparato per entrare nel campo dei parenti sinti. Il libro parla di esclusione più che di inclusione: Kelly vive in una casa, è troppo bionda, troppo precisa, troppo “gaggi” per essere sinta,troppo sinta per essere “gaggi”. Ma per me possedere questa doppia “anima” non è mai stato un tabù, non mi sono mai sentita strana. Nel romanzo si respira grande aria popolare e senso di comunità e di libertà».

La storia parte dalla provincia: «Ognuno troverà in Fossena il proprio luogo d’origine, che per me è stato Lodi – continua Brenda -. La provincia mi ha lasciato una grande ricchezza: mi sono annoiata talmente tanto che per forza di cose dovevo intrattenermi. Ho visto una quantità infinita di televisione che poi ho riversato nei miei sketch, soprattutto nel personaggio di Ester Ascione. E mi ha dato la “cazzimma”, la voglia di emergere. Della cultura sinti ho ricordi bellissimi, un grande senso di libertà, di festa, di musica. Ho imparato un nuovo modo di vivere e mi ha fatto sviluppare un grande senso di adattamento. Quando ho finito di scrivere ho capito che il mio stato d’animo coincideva con quello della protagonista: un senso di pace e di malinconia. La storia che racconta molto di me, ma è un romanzo: ho creato personaggi e mondi nuovi».

Ora non resta che attendere la presentazione a Lodi: Brenda tornerà dove tutto è iniziato domenica 10 dicembre (ore 18.30), alla Libreria Mondadori in piazza della Vittoria: con lei l’editor Francesco Gungui e un compagno di viaggio della sua carriera artistica, Germano Lanzoni, il mitico volto del “Milanese imbruttito”.

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