LIBRI Cavalli e i mangiafemmine: «Un romanzo iperbolico per raccontare il presente»

L’autore lodigiano racconta i contenuti della sua nuova opera

Un romanzo distopico (o meglio, “iperbolico”), profondamente – e tragicamente – radicato nell’attualità. Giulio Cavalli torna in libreria con “I mangiafemmine” (Fandango libri), un testo incentrato sul drammatico tema dei femminicidi riletto in chiave paradossale. Solo in Italia, dall’inizio dell’anno, sono state uccise 105 donne. «Mi interessava puntare la lente sui maschi, quelli che nel libro sono appunto i magiafemmine – racconta lo scrittore, giornalista, attore e regista lodigiano -. E sulla loro atavica predisposizione alla supremazia. Una cultura sempre più diffusa nelle sue forme più leggere, e che nei casi più gravi, purtroppo, declina nel femminicidio».

“I mangiafemmine” completa la trilogia iniziata con “Carnaio” (finalista al Premio Campiello) e proseguita con “Nuovissimo testamento”. Anche in questo caso, la vicenda è ambientata a DF, rimando al Distrito Federal raccontato da Roberto Bolaño. «Lo strumento dell’iperbole è figlio del fatto che sono “costretto” nell’attività giornalistica: sentivo il bisogno di esprimere sensazioni che non ci stanno in un editoriale. Tengo a precisare una cosa: questo romanzo non ha alcuna aspirazione femminista. Più che sul femminicidio, che pure è un tema fondamentale, è un testo sulla politica, su come reagisce la politica di fronte ai problemi».

La storia parte in prossimità delle elezioni a DF: «La coalizione dei conservatori di destra si presenta con tutti i sondaggi a favore. Il candidato presidente svolge una campagna elettorale molto semplice: incappa però in un errore di comunicazione quando gli chiedono dei numerosi femminicidi che avvengono in contemporanea. La sua risposta, ignorante e maschilista, comporta la sua esclusione. E la coalizione, per sedare le polemiche, decide di candidare una donna che poi viene eletta. Il primo decreto è la legalizzazione del femminicidio, equiparato all’attività venatoria. Anche per una questione di riequilibrio di specie, perché a DF le donne sono in maggioranza». Gli spunti sulla politica attuale sono molteplici: « Sicuramente ci sono molti pensieri e anche qualche parola che appartengono alla politica di questo tempo, non per forza italiana, e non per forza di destra. È la politica in toto».

A proposito di politica: il 1° dicembre Cavalli sarà in scena a Lodi con l’anteprima del suo nuovo spettacolo teatrale, “Odio gli indifferenti – Che Paese saremmo se si rispettasse la Costituzione”, «Una giullarata in cui si immagina che nel 2048 esca un decreto che obblighi a rispettare la Costituzione in tutte le sue parti. Si tratta di uno spettacolo fondamentalmente comico, sullo stile di Dario Fo». Con lui, sul palco del Teatrino San Rocco in via Padre Granata, ci sarà l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. L’evento è realizzato in collaborazione con il BarZaghi (per info e prenotazione 339 6535017). L’11 dicembre, al Teatro alle Vigne di Lodi, è in programma invece “A casa loro”, lo spettacolo scritto con Nello Scavo, nell’ambito di un evento organizzato dal Progetto Sai (Sistema accoglienza e integrazione) del Comune di Lodi.

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