L’arte è in vetrina sul “passante”: una mostra collega Lodi a Milano

Le opere visibili ora alla stazione Garibaldi parteciperanno poi a “Naturarte”

L’arte che non si arrende, ed esce dai musei e dalle gallerie chiuse dall’emergenza per andare incontro al pubblico. Incarnato, in questo caso, dai viaggiatori che ogni giorno transitano negli spazi del Passante della stazione Garibaldi a Milano e scoprono una mostra che, se scardina tutte le tradizionali soluzioni allestitive, adattandosi alle possibilità offerte da un luogo a vocazione del tutto differente, ne considera la capacità di rispondere al desiderio di tornare a presentare e vedere l’arte da vicino. La superficie espositiva è quella delle diciotto vetrine di “Underpass” che sfilano lungo il corridoio di passaggio dove le opere di altrettanti autori compongono la mostra “Animalia” visibile fino al 28 febbraio: un allestimento che, quando la situazione sanitaria lo consentirà, sarà portato anche in territorio lodigiano. A farla propria, imprimendovi gli adeguamenti di autori o di peculiarità tematiche necessarie a garantirle una specificazione locale, sarà il circuito di Naturarte coordinato da Mario Quadraroli, che nel suo ultraventennale percorso ha indagato i legami tra arte e natura: un ambito nel quale si inseriscono le argomentazioni della mostra milanese, dedicata al rapporto fra genere umano e universo animale nel più ampio discorso di salvaguardia del pianeta. Curata da Renato Galbusera protagonista di varie recenti iniziative d’arte lodigiane, insieme a Francesca Vitali Boldini, il percorso si compone di opere realizzate con tecniche differenti, firmate da Paola Faggella, Anna Garau, Giancarlo Lepore, Ambra Maffi, Teresa Maresca, Matè, Nadia Nespoli, Bruno Pellegrini, Lorenzo Romani, Fosca Rosselli, Serena Rossi, Christian Sacchi, Nadia Safronova, Federico Sinatti, Antonio Tonelli, Giusi Velloni, Monika Wolf e Daniela Gorla, cremonese attiva dal punto di vista espositivo a Lodi. Nei disegni a carbone rielaborati digitalmente del suo “Giardino zoologico reale” l’autrice rappresenta, nelle cartografie di un mondo sovvertito, la mappa degli esseri viventi costretti a migrare per sopravvivere: alcune specie prossime all’estinzione, compresa quella umana più fragile.

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