L’ambiente ferito: viaggio tra foto e realtà virtuale al bar Cavour

Fino al 26 luglio l’innovativa mostra nel locale del centro a Lodi

Si sa come sono i giovani, tutti pazzi per la tecnologia e costantemente connessi, con lo smartphone in mano. Che, in questo caso, diventa però anche il mezzo per gustare un’insolita mostra con insolite modalità: la prima a Lodi che alla realtà virtuale capace di comporre scenari esemplificativi della collisione tra uomo e ambiente, regala il valore aggiunto della realtà aumentata. Succede al bar Cavour, nella omonima via del centro cittadino, dove fino al 26 luglio la mostra “Broken Nature” offre in 22 immagini un’indagine sull’ambiente compromesso. Se per contenuti la sequenza vola al di là delle raffigurazioni scontate e degli stereotipi che invadono la trattazione dell’argomento, l’esperienza inedita assicurata dalla modalità di visione svela che ogni tavola possiede anche un’anima in movimento, pronta a rivelarsi usando lo smartphone o il tablet. All’iniziativa dei fratelli Mazza, titolari del bar Cavour che sulle pareti del locale intendono proporre con cadenza mensile mostre dedicate ai diversi linguaggi, ha risposto Luca Armigero, docente al liceo artistico “Callisto Piazza” di Lodi, con i suoi allievi della classe IV D a indirizzo grafico: inserito nella programmazione didattica, il progetto finalizzato a fornire agli studenti la capacità di usare nelle future professioni le tecnologie del domani ha ricevuto il vivo interesse dei giovani autori e dei visitatori. Nel riuscito allestimento del percorso, si trovano stimoli di riflessione già dalla visione statica delle immagini, ottenute da un mix di foto digitali. Dalla presenza pervasiva della plastica all’urbanizzazione, dall’eccesso di CO2 all’acidificazione degli oceani, dalla deforestazione alla desertificazione, il contributo incisivo e provocatorio fornito da Armigero e dai suoi ragazzi alterna visioni drammatiche ad altre solo in apparenza paradossali, intercalate da momenti ironici ai quali si aggiunge un vivace nucleo dove a intervenire sono opere di artisti come Magritte, Michelangelo, Giacometti o Canova. Sulle immagini virtuali, gli autori sono poi intervenuti con le tecnologie che permettono di aumentare l’esperienza visiva utilizzando l’app ARTIVIVE, scaricabile gratuitamente attraverso il QRCODE: basta inquadrare le opere per vederle prendere vita e animarsi, generando ulteriori messaggi. «Le realtà aumentata e virtuale rendono la fruizione una pratica corporea e immersiva, uno strumento di conoscenza che parte dalla fisicità», osserva Armigero. «Dare chiavi di lettura del presente è ancora oggi la prima ambizione dell’arte».Broken Nature. 22 Augmented Reality Artworks. Lodi, Bar Cavour, via Cavour 25. Fino al 26 luglio.

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