“Labirinti dell’anima”, un teatro di riflessione

Per perdersi, ritrovarsi, confondersi, fare nuove scoperte. Nei meandri del più profondo e antico labirinto dell’umanità, quello dell’anima, da indagare con lo strumento antico e sempre vivo del teatro. Un cammino di senso in cui si intrecciano temi alti e linguaggi espressivi differenti, sul palco del teatro alle Vigne, con la regia dell’assessorato alla cultura del Comune di Lodi, la collaborazione del laboratorio degli Archetipi e il coinvolgimento, previsto per il futuro, della Cappella musicale della Cattedrale di Lodi. S’intitola Labirinti dell’anima, la rassegna ideata sotto l’egida delle ricerca e della riflessione in cinque appuntamenti, quest’anno interamente dedicata al teatro, con l’intento però di ampliarla ad altri campi dell’arte, dalla poesia alla musica, passando per la danza. Per dragare il fiume della conoscenza umana sul «tema della profondità dell’esistenza che può essere riscoperta attraverso l’arte - spiega l’assessore alla cultura e vice sindaco Simonetta Pozzoli - : il labirinto è stato scelto come simbolo, perché non è solo un luogo di smarrimento, ma è anche un cammino di conoscenza verso un centro che rivela un significato nuovo». Un cammino talvolta necessario per svegliare le coscienze, in un momento in cui «le persone si muovono in tante direzioni e rischiano di perdersi e di affannarsi senza sapere dove stanno davvero andando - argomenta ancora l’assessore - : il labirinto è un percorso che, pur diramandosi in tante strade che sembrano attorcigliarsi su se stesse, richiama verso un centro, dove è possibile ritrovarsi al di là di tutte le differenze. Un luogo in cui tutti viviamo senza distinzioni le stesse passioni, le stesse paure, gli stessi sogni, le stesse speranze. È forse l’anima?». Si parte il 17 dicembre alle 21 con Ecce Homo, viaggio dentro il significato di essere uomo nel mondo contemporaneo, di e con Lucilla Giagnoni, con la produzione del Teatro Piemonte Europa e il Centro Teatrale Bresciano. Il racconto più antico sull’origine dell’umanità, ma anche le prove di fiducia tra uomo e Dio, e il rapporto che ne deriva, sono invece al centro di Genesi (Bereschit) di Giusi Quarenghi, in programma il 25 gennaio per una produzione Accademia Perduta - Romagna Teatri, già inserito nel cartellone Famiglie a teatro. I clown, i loro racconti grotteschi, la paura di fronte alla morte: ci sono l’ironia e il paradosso in Tanti Saluti di Giuliana Musso (31 gennaio, ore 21), pièce che ricorre alla risata per smontare gli atteggiamenti, di un’umanità che si crede spesso eterna, alle prese con la morte. E ancora Gesù visto da un’angolazione umanissima, quella del dubbio e dell’angoscia dei momenti vicini alla morte, portati sul palco in La notte degli Ulivi, di Erich Emmanuel Schmitt, in scena il 27 marzo 2015, sempre alle 21. Si chiude con L’ombra di un inquieto respiro, reading che nasce dal corso di scrittura creativa e teatro della casa circondariale di Lodi, in collaborazione con il liceo statale Maffeo Vegio e il coordinamento artistico del Laboratorio degli Archetipi. Sul palco saranno i detenuti a dare voce al tema dell’inquietudine e della ricerca dell’anima.

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