LA STORIA Tavazzi e la musica valvola di sfogo dopo le giornate in oncologia

Su&giù dal palco: Il cantante dei Rao è infermiere in un reparto impegnativo a Lodi

Dalle corsie del reparto di oncologia alle luci del palcoscenico con i Rao, la vita quotidiana di Stefano Tavazzi, di Lodi, classe 1984 corre tra l’impegno in ospedale, con i pazienti malati di tumore, e l’amore indissolubile per la musica. Due passioni che coltiva ormai da anni: «Ho intrapreso la professione di infermiere nel 2007 all’ospedale Maggiore di Lodi - ricorda Tavazzi, che si è laureato in scienze infermieristiche presso la succursale di Lodi dell’università degli studi di Pavia -. I primi tredici anni ho lavorato in pneumologia mentre ora, da due anni a questa parte, faccio l’infermiere in oncologia».

Una vera e propria missione che, al di là del lavoro prettamente sanitario, prevede la presa in carico anche dal lato emotivo e umano del paziente: con persone in bilico tra la vita e la morte oppure alle prese con la scoperta della diagnosi che fa più paura, i malati oncologici necessitano sicuramente di una sensibilità in più: «La patologia oncologica assume un grande impatto a livello sociale - spiega Stefano -: c’è molta sensibilità su questo tipo di malattia che, spesso, cambia la quotidianità delle persone con ricoveri o sedute di chemioterapia. Il nostro compito, infatti, va ben al di là della parte “meccanica” come il posizionamento degli accessi venosi o le terapie da assegnare». Oltre alla cura del corpo, infatti, l’infermiere in oncologia deve curare un po’ anche il cuore: «Il nostro lavoro prevede di tener conto della sfera psico-emotiva del paziente, ma non solo: anche il contesto famigliare, infatti, dovrà imparare ad accettare e gestire la patologia», spiega.

E la musica per Stefano, oltre a essere una passione da quando era in prima media e strimpellava le prime note sulla chitarra, è diventata una “terapia” per “staccare la spina”: «È importante mantenere un distacco emotivo con tutto ciò che riguarda la vita lavorativa ma, spesso, occorre una valvola di sfogo per esorcizzare le emozioni, che faccia scorrere via la tensione e le preoccupazioni». Quando è al microfono, durante un’esibizione con la sua band o durante le prove per uno spettacolo, Stefano diventa la star del palcoscenico e fa vibrare i cuori del pubblico a ritmo della musica rock. «Il nome della band, Rao (acronimo di “Ritorno alle origini”, ndr) rispecchia il tipo di musica che suoniamo: cover che vanno dagli anni ’50 fino agli anni ’90, con canzoni dei Beatles o degli Eagles fino agli Oasis». Ma c’è tanto altro ancora nel repertorio della band composta da Fabio Daloiso alla chitarra, Matteo Marazzina al piano, Cosimo De Marco alla batteria e Andrea Ponzinibbi al basso: il gruppo punta sempre più alto, ad affermarsi nel panorama musicale con successi che possano gratificare tutti i sacrifici di lunghe ore passate in sala prove.

© RIPRODUZIONE RISERVATA