La rassegna raduna oltre 7mila persone: ragioni di un exploit

L’hanno ribattezzata la “piccola Perpignan” o la “Perpignan d’Italia” in omaggio alla città francese dove si svolge il festival di fotogiornalismo più importante d’Europa. Ma Lodi non ha più bisogno di paragoni, perché è ormai una realtà unica che viaggia tranquillamente con le proprie gambe: basta scorrere i dati della quinta edizione del Festival della fotografia etica, la rassegna organizzata dal Gruppo Progetto Immagine conclusasi domenica, per accorgersi che la kermesse è diventata un punto di riferimento imprescindibile, in campo nazionale e non solo, per quanti sono interessati ai legami tra fotografia, comunicazione ed etica. Ben 7.044 i braccialetti arancioni - pass per l’ingresso alle mostre - venduti durante i due fine settimana della rassegna: «Abbiamo registrato un aumento di presenze intorno al 75% rispetto all’edizione 2013 - spiega soddisfatto Alberto Prina, deus ex machina del Gruppo fotografico Progetto Immagine -. Siamo davvero contenti, abbiamo raggiunto ottimi risultati su tutti i fronti: biglietti staccati, presenza di studenti (circa 700, tra i quali molti provenienti da istituti di Milano e Torino, ndr) e gradimento dei partecipanti. Un grazie di cuore va ai 190 volontari che con il loro aiuto hanno reso possibile la manifestazione». PXa-DxSQN_g

Il Festival è diventato ormai un appuntamento che travalica i confini lodigiani: «Almeno due visitatori su tre arrivavano da fuori territorio - continua Prina -. Abbiamo portato a Lodi gente di quasi tutte le province italiane, con Milano a fare naturalmente da capofila. E con soddisfazione possiamo dire di aver attirato anche circa venti persone provenienti dall’estero». Tra le mostre che hanno riscosso i maggiori apprezzamenti spiccano quelle allestite nelle tre esposizioni di via Fanfulla, le ex chiese dell’Angelo e di San Cristoforo e la sede della Provincia. «Le mostre (19 in totale, ndr) sono stati distribuite alla giusta distanza e hanno permesso ai visitatori di scoprire, durante il tragitto, le bellezze artistiche di Lodi: una città che fa sempre un’ottima impressione ma che in molti, purtroppo, ancora non conoscono». Nei prossimi giorni si comincerà già a pensare all’edizione 205: «Possiamo migliorare ancora diversi aspetti, soprattutto organizzativi. Il Festival è un’occasione per tutti e deve essere sfruttata al meglio. L’anno venturo la rassegna coinciderà con l’Expo di Milano: stiamo studiando se seguire le stesse tematiche oppure se prendere una direzione completamente opposta per offrire una valida alternativa.

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