LA MOSTRA L’acquerello e le sfumature della luce

Le opere di Liana Morgese alla Fondazione Banca Popolare

L’acquerello: non solo, come da sempre è stato più frequentemente utilizzato, per trasporre con immediatezza la riconoscibilità dei luoghi e delle cose. Le opere della mostra inaugurata per la serie Arte in atrio presso la sede della Fondazione Banca Popolare di Lodi in via Polenghi Lombardo affidano all’acquerello una ricerca di ambito astratto; e, nel caso specifico, le trasparenze dei pigmenti sciolti nell’acqua accordano brani lirici all’impianto geometrico delle composizioni, così che ognuna riunisce entrambe le tendenze riferibili alla pittura astratta. L’autrice è la bresciana Liana Morgese, presentata ieri dallo storico dell’arte Simone Fappanni, curatore della mostra insieme a Mario Quadraroli, dopo il saluto dell’assessore alla cultura, Francesco Milanesi. Le dieci opere esposte fino al 19 marzo (da lunedì a venerdì, 9,30-12,30 e 15-16,30) trovano nel titolo “Lux” della personale eloquente anticipazione, rispetto a uno degli elementi sostanziali del linguaggio della Morgese: la luce, portata dall’acquerello in trasparenze e velature, in dialogo con l’ampia presenza del bianco delle carte che assume una insostituibile funzione espressiva in questa ricerca di luminosità. Un termine, quest’ultimo, ricorrente nei titoli delle opere, di volta in volta avvicinato ad aggettivi come “giocosa”, “leggiadra” o “sfuggente”. L’altro fattore fondamentale della ricerca dell’autrice è poi, in molte delle carte, la convivenza della ricerca di lirismo con la razionalità di aspetto geometrico impersonata da moduli compositivi, ottenuti accorpando elementi anche tridimensionali di valore segnico. Se astrarre significa in arte estrarre una situazione mentale o un concetto dall’esperienza reale, quello consegnato dall’autrice è un mondo di vissuti reso con silenziosa essenzialità.n 

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