LA MOSTRA La strada comune di Edgar ed Edda: una nuova fusione tra arte e musica

Venerdì (dalle 19) l’inaugurazione e il concerto alla Muzza di Cornegliano

Arte e musica. O meglio, trip art e rock alternativo d’autore. Si incrociano di nuovo le strade di Edgar, al secolo Paolo Monico, l’artista di Caviaga noto per i suoi dipinti “psichedelici”, e di Edda, all’anagrafe Stefano Rampoldi, a lungo leader di una band di culto degli anni ’90 come i Ritmo Tribale e dal 2009 cantautore solista. I due avevano già collaborato in occasione delle mostre di Edgar tenute a San Martino in Strada nel 2012 e nel 2018: venerdì sera è in programma un nuovo incontro, all’ex chiesina dei Santi Giuda e Simone della Muzza di Cornegliano Laudense, che ospiterà le ultime opere di Edgar, tratte dal catalogo “Tiratura limitata” appena pubblicato, e un concerto di Edda, accompagnato da Luca Bossi, un viaggio originale tra le canzoni dei suoi sei album solisti. L’inaugurazione della mostra artistica, organizzata dal Comune di Cornegliano Laudense con il supporto del consigliere Daniele Massari, è fissata alle 19, mentre l’esibizione musicale partirà alle 21. Lo stesso Edda fa parte dei ritratti della nuova collezione di Edgar: il “Basquiat di Caviaga”, come è stato soprannominato, propone un catalogo di rottura rispetto al passato, nel quale omaggia la pop art e i personaggi che hanno segnato la sua vita, artistica e non. Rockstar – lo stesso Edda, insieme a Joe Strummer dei Clash, Johnny Rotten, i Ramones, Syd Barrett e tanti altri-, ma anche personaggi dello spettacolo, della politica (splendidi i due ritratti dell’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini) e del calcio. Nell’ultima categoria spicca un dipinto dedicato ad Astutillo Malgioglio, indimenticabile portiere dell’Inter di Trapattoni. O meglio, secondo portiere: con i nerazzurri giocò pochissimo (era la riserva di Zenga), ma il suo nome è sempre rimasto nel cuore dei calciofili per la sua attività extracampo a favore dei bambini con disabilità, accolti ogni giorno nella sua palestra di Piacenza. Un animo di rara sensibilità, proprio come quello di Edgar e di Edda.

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