LA MOSTRA Beppe Cremaschi: un nuovo sguardo sulla “geometria delle cose”

La nuova esposizione alla Fondazione Bpl in via Polenghi a Lodi

Ore 18,25 di domenica 29 gennaio. All’ex chiesa dell’Angelo a Lodi, dove da due settimane è allestita la mostra dei dipinti di Beppe Cremaschi che chiuderà i battenti poco dopo, entra il visitatore numero 500. Ad attenderlo, la sorpresa preparata dai curatori Marina Arensi e Mario Quadraroli per festeggiare il successo di pubblico, registrato con un numero di ingressi raramente raggiunto in altre consimili iniziative nello stesso spazio, in due settimane di apertura: il dono della stampa su carta Fabriano ottenuta da un disegno di Cremaschi del 2012, e da lui autenticata e firmata, dove nell’essenzialità delle linee tracciate a carboncino emerge il profilo della lodigiana chiesa di San Cristoforo. A riceverlo, l’architetto Diana Danelli, cinquecentesima ad ammirare le trentuno opere del percorso “Beppe Cremaschi giornalista e pittore. ’La poetica geometria delle cose’ “ che nello spazio di via Fanfulla ha vissuto la sua prima fase espositiva, dedicata ai dipinti datati dal 2000 al 2021, anno della scomparsa dell’autore. Una nuova sezione della mostra, concentrata questa volta sui lavori realizzati negli anni ’70, ’80 e ’90, si è aperta presso la sede della Fondazione Banca Popolare di Lodi, in via Polenghi Lombardo, con una introduzione dei curatori. Proprio la Fondazione, che inserisce questa seconda rassegna nel ciclo “Arte in atrio”, ha sostenuto insieme al Comune di Lodi il progetto espositivo che ha fatto conoscere la ricerca di Cremaschi condotta fin dall’adolescenza, ma svelata solo negli anni recenti. In che modo il suo linguaggio si è trasformato, pervenendo alla sintesi plastica di ricordo postcubista del periodo più maturo? Molto da raccontare hanno, a questo proposito, le opere visibili fino al 28 marzo; a cominciare dalle nature morte, che in questi tre decenni mantengono un più evidente legame con la realtà oggettiva, pur anticipando i dati di sintesi e di accentuazione dell’anima geometrica degli oggetti, che l’autore avrebbe traghettato nella produzione del terzo millennio. Le loro raffinate atmosfere di grigi e di bianchi si accompagnano in altri dipinti al piacere del colore, uno degli elementi della personale rielaborazione della lezione cubista di Cremaschi, con la scomposizione dei piani e dei volumi alla ricerca dell’essenzialità.

Beppe Cremaschi.
Giornalista e pittore

La poetica geometria delle cose

Lodi, Fondazione Banca Popolare, via Polenghi Lombardo. Fino al 28 marzo. Orari: da lunedì a venerdì, 9,30-12,30 e 15-16,30

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