La metafisica di Curti: uno sguardo alla ricerca di nuovi universi

L’artista lodigiano partecipa a un’importante collettiva alla Fondazione Mudima di Milano

Una scala a pioli che si interrompe improvvisamente, un trampolino incastonato in una roccia, una porta sospesa sul precipizio. L’azzurro del cielo come sfondo ed elemento fisso, l’assenza di figure umane: c’è tutta la poetica di Pierpaolo Curti nei sette dipinti presenti nella mostra “La Face autre de l’autre Face”, collettiva a cura di Davide Di Maggio che fino al 12 marzo sarà visitabile su prenotazione alla Fondazione Mudima di Milano (02/29409633; [email protected]). L’esposizione è parte del progetto “Viva Gino! Une vie dans l’art”, grande evento francese che ha celebrato la passione di Gino Di Maggio, a Les Abattoirs, Musée-Frac Occitanie Toulouse, presentando opere di alcuni dei più importanti movimenti del Novecento.

«Presento sette dipinti ispirati a suggestioni del cielo – racconta l’artista lodigiano -. Si tratta di metafore di passaggi dimensionali: l’idea di fondo è che per cambiare dimensione, mentalità e trovare nuovi mondi, bisogna buttarsi. Nelle opere c’è sempre qualcosa di incompiuto: una scala che va verso l’alto e si interrompe, un trampolino a sbalzo che esce dalla roccia: sono inviti a lanciarsi».

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