La fede, balsamo per anima e cuore

Presentato nella Libreria Paoline il nuovo libro di don Cazzulani

Non un’indagine storica, ma un cammino d’iniziazione. Una lectio divina sul Vangelo di Marco, in cui si scruta l’aspetto «taumaturgico» della vita di Gesù: queste le coordinate lungo le quali si sviluppa Dopo lunga schiavitù. Incontri di guarigione nel Vangelo di Marco, opera di don Guglielmo Cazzulani uscita per le Edizioni Messaggero di Padova nella collana Rotem - Ascolto orante della parola. Il volume si focalizza sulle pagine di Marco, «spesso considerate l’arto zoppo del Vangelo», come ha spiegato don Cazzulani, presbitero della diocesi di Lodi che svolge il suo ministero nella parrocchia di Paullo, nel corso della presentazione andata in scena ieri pomeriggio nella Libreria Paoline in via Cavour. «Il Vangelo di Marco riveste un interesse storico fondamentale: si tratta del primo Vangelo a vedere la luce, diventando poi il faro per gli altri evangelisti. È un Vangelo poco trionfalistico, scritto con un linguaggio semplice e immaginifico, quasi in presa diretta, come se trascriva qualcuno che sta parlando. Fu scritto per la Chiesa cristiana appena formata che in quel periodo stava conoscendo la paura a causa delle persecuzioni. E per questo è molto amato dalle comunità che hanno subito trattamenti simili: diventa un’esperienza di profondo confronto».

Tema centrale dell’opera è l’aspetto «taumaturgico» di Gesù: «È però molto superficiale parlare di un Gesù “miracolistico”. La prima cosa che dà fastidio a Gesù è la sofferenza dell’uomo. Per questo la sua prima azione è sempre la guarigione. Il Vangelo di Marco non invita a chinare il capo». Per Gesù, infatti, la sofferenza dell’uomo non è accettabile: «Le sue guarigioni procedono per gradi: prima si dedica alla sofferenza fisica, poi a quella psicologica, quindi a quella affettiva, la più terrificante per l’uomo. L’esempio del lebbroso affastella tutti questi tre tipi di sofferenza, anche se il peso maggiore è il fatto di non potere entrare in relazione con le altre persone. E poi c’è la sofferenza religiosa: a un certo punto della sua vita, Gesù apre le porte anche ai peccatori». Le riflessioni di don Cazzulani sono nate anche grazie ad alcuni incontri con i suoi parrocchiani a Paullo: «Nel testo ho inserito poche note bibliografiche perché ho la fortuna di avere a che fare con una buona biblioteca di persone. E proprio l’esistenza della persone, con le prove che si trovano quotidianamente ad affrontare, è una delle chiavi di lettura più belle per entrare nella Scrittura». E spesso l’esegesi parte proprio da problemi comuni: ma come confortare chi ha subiti traumi devastanti come per esempio la perdita di un figlio? Solo la fede, «un’esperienza profondamente rasserenante», può salvare dalla sofferenza. «Il Gesù miracolistico non è presente nel Vangelo. Lui dice «La tua fede ti ha salvato» : in questo modo sembra che si spogli della competenza del miracolo, lasciando all’uomo il merito della guarigione».

Fabio Ravera

Presentato nella Libreria Paoline il nuovo libro di don Cazzulani: Dopo lunga schiavitù. Incontri di guarigione nel Vangelo di Marco, una lectio divina sul Vangelo di Marco, in cui si scruta l’aspetto “taumaturgico” della vita di Gesù

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