La danza lodigiana piange Wan Mei Zhang

Il mondo della danza classica lodigiana ha perso uno dei suoi protagonisti più amati: la sera del 21 luglio è scomparsa a Milano Wan Mei Zhang, 64 anni, insegnante di danza in diverse accademie cittadine. Nata il 26 ottobre 1949, dopo il diploma all’Opera di Pechino e un inizio di carriera al Bolshoi di Mosca e al Teatro alla Scala, Wan Mei Zhang era arrivata a Lodi nei primi anni Ottanta, all’accademia Franchino Gaffurio, che le aveva affidato le allieve dell’intero settore coreutico. Un incarico lasciato una quindicina d’anni più tardi per fondare Artedanza, la scuola con sede in via Vistarini confluita oggi nell’accademia Gerundia, dove Wan Mei Zhang ha insegnato fino all’estate del 2013. «Ci eravamo lasciati a fine giugno con la promessa di trascorrere l’estate pensando a un nuovo tema per il prossimo saggio - ricorda il direttore della Gerundia, Pietro Farina - poi ad agosto l’ho chiamata e mi ha risposto il figlio Lorenzo, dicendomi che da circa un mese Mei era ammalata, ma avrebbe preferito non farmi sapere nulla fino al giorno prima di iniziare le lezioni perchè, diceva, “per l’inizio della scuola sarò pronta e in forma «. E invece non siamo più riusciti ad ascoltare la sua voce. Le ragazze dei corsi le hanno anche fatto avere un bellissimo album di fotografie e pensieri, nella speranza che Mei potesse farsi forza. Ma oggi non è tutto finito: oltre al ricordo dei suoi occhi dolci e sinceri, della sua voce che ancora riecheggia nella nostra scuola, conserveremo un’eterna gratitudine nei suoi confronti, per averci dato la possibilità di conoscerla e per averci arricchiti nel cuore e nell’anima». La scomparsa di Wan Mei Zhang ha lasciato sgomenti anche gli amici della Gaffurio, «e le tantissime ragazze lodigiane che sono cresciute con lei - dice il direttore Marco Emilio Camera - e che hanno imparato a danzare grazie al suo metodo d’insegnamento attento e rigoroso». Come Veronica Cardini e Alice Zanaboni, che oggi hanno preso il posto della “maestra” nel corpo docenti della Gaffurio, o come Melania Pecoraro, sua allieva dai primi anni Novanta a oggi, che ricorda con rimpianto «i due lati principali del suo carattere: da un lato la disciplina ferrea e la ricerca della perfezione; dall’altro la dolcezza e il grande affetto che nutriva per noi ragazze, unito a una passione per la danza incrollabile e totalizzante, da cui molte di noi si sono lasciate contagiare».

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