J-Ax stella di FestivArt a S. Giuliano

L’infanzia in periferia

e la scoperta del rap:

«Qui nasce un’arte

che è migliore di quella che si produce in città»

Parco nord preso d’assalto: giunto alla terza sua edizione, FestivArt replica i numeri degli anni passati, con una vasta affluenza di giovanissimi richiamati da concerti ed eventi che hanno animato il fine settimana. La ciliegina sulla torta è stato il passaggio di J-Ax, ma le grandi folle sono arrivate coi Two fingerz: tutto esaurito per la performance di sabato sera tenuta dal duo hip-hop.

Per tre giorni, insomma, l’area verde di San Giuliano è stata il centro di gravità della gioventù del circondario, in virtù dalla scaletta organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il centro d’aggregazione giovanile Arena del sole. Ad interpretare il ruolo della guest-star, quest’anno, è stato Alessandro Aleotti: meglio conosciuto come J-Ax, ex frontman degli Articolo 31, ha fatto tappa a FestivArt sabato pomeriggio per presentare il suo libro Axforismi. Una presentazione che, in realtà, come ha chiarito lo stesso cantante, «è solo un pretesto per tornare a respirare l’aria di San Giuliano», dove ha vissuto gli anni dell’infanzia e della prima adolescenza. E proprio sul suo periodo sangiulianese l’artista si è soffermato in apertura d’incontro: «Ho fatto le elementari a Viboldone. Vivevo a Civesio, a San Giuliano ci andavo a prendere i dischi o a far riparare il motorino». La sua stessa vocazione musicale ha radici ben piantate sul territorio, dal momento che «la mia fortuna è basata sul gruppo di ragazzi che mi “bullizzava” all’omnicomprensivo di San Donato e a Civesio. Venivo emarginato». Certe sfortune portano a grandi successi, perché proprio l’infanzia infelice ha plasmato il carattere dell’affermato interprete del rap popolare nostrano: «A un certo punto ho scoperto in me dei superpoteri: quelli della scrittura, ed è successo nello stesso periodo in cui si stava diffondendo l’hip-hop, che dava voce alla gente di periferia come me. Del resto, i ragazzi di periferia - ha proseguito rivolgendosi alla platea, ricca di circa trecento giovanissimi appassionati - producono un’arte che è migliore di quella che si produce in città». Non si è trattenuto molto J-Ax, una ventina di minuti di dialogo davanti al pubblico, affiancato dal sindaco Alessandro Lorenzano e dall’assessore alle politiche giovanili Maria Morena Lucà. Se n’è andato portando con sé, in dono, la maglietta della serie “Ss9 via Emilia”, marchio lanciato dalla bottega indipendente Al Villaggio. Il tutto esaurito è stato raggiunto sabato sera: i Two Fingerz hanno richiamato oltre 500 ragazzi a riempire l’area festival, con uno spettacolo di musica e colorati effetti speciali. Grande movimento sotto il palco anche domenica sera, per il concerto irlandese degli Uncle bard and the dirty bastards, gran finale di una kermesse che ha fatto nuovamente il tutto esaurito.

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