INCONTRI I “tesori nascosti” del fondo antico della biblioteca Laudense

Il bilancio del ciclo di appuntamenti ospitato nello scrigno della sala dei Filippini a Lodi

Si è conclusa con successo la seconda edizione della rassegna “Impronte d’arte 2025”, che tra gennaio e maggio ha aperto al pubblico a Lodi, una volta al mese, le porte dell’antica sala dei Filippini nella Biblioteca Laudense, per un ciclo di cinque incontri dedicati alla valorizzazione del patrimonio del fondo antico custodito nella biblioteca. «Gli incontri – racconta Rita Tartivita, bibliotecaria responsabile del fondo antico – sono stati pensati con l’intenzione di far conoscere anche a un pubblico non specialistico il patrimonio prezioso dei libri antichi, e anche il luogo dove questo patrimonio è conservato». Il ciclo delle “Impronte d’arte”, ideato nel 2024 dallo staff della biblioteca (la direttrice Marina Sambusiti in collaborazione con Rita Tartivita, Beatrice Porchera e Donatella Boselli), ha coinvolto studiosi e specialisti del settore che hanno condiviso i risultati delle loro ricerche su diversi aspetti dell’universo dei libri antichi con un pubblico – non solo lodigiano - che ha fatto registrare il tutto esaurito nei diversi turni delle visite previste dal progetto. E ogni volta gli esperti hanno incuriosito gli spettatori unendo il rigore degli argomenti con efficaci spunti divulgativi: nell’incontro con Flavia Garlini, che ha illustrato il contenuto di un manoscritto cinquecentesco di ricette farmaceutiche scoperto per caso nel fondo antico della Laudense, è stato possibile ammirare una serie di prodotti e antichi arnesi da farmacia messi a disposizione dalla farmacia Sabbia. A Francesco De Lemene, di cui Clotilde Fino ha indagato i rapporti con l’ordine dei Filippini, ha dato voce l’attore Luciano Pagetti con una vivace interpretazione di alcuni suoi testi. Federico Macchi si è dedicato ai libri come oggetti, rivelando i segreti delle antiche legature e i loro rapporti con la vita artistica e culturale delle diverse epoche. Chiara Mazzoletti ha illustrato le meraviglie artistiche dei nove corali riccamente miniati che facevano parte della biblioteca dell’Incoronata. Infine, durante l’ultimo incontro, gli esperti tipografi del museo della Stampa e della stampa d’arte a Lodi “Andrea Schiavi”, hanno messo in azione un’antica “Boston”, una macchina da stampa ottocentesca con la quale hanno realizzato una serie di cartoline commemorative. «Il successo dell’iniziativa – chiude Rita Tartivita -, che ha trovato da subito l’adesione convinta dell’assessore alla cultura Milanesi, ci ha incoraggiato a mettere già in cantiere la prossima edizione, sempre realizzata con la partecipazione amichevole dei diversi studiosi che mettono generosamente a disposizione la loro collaborazione».

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