In coda per Ligabue scrittore

Inviateci le vostre foto dell'evento a [email protected]

Più che alla presentazione di un libro sembrava di essere a un concerto rock. L’atmosfera era la stessa, così come l’attesa (chiedere ai temerari che sono arrivati alle 9 di mattina per prendersi i posti migliori): comprensibile quando lo scrittore in questione è una star abituata ai raduni oceanici come Luciano Ligabue, il “superospite” che ieri sera ha aperto la terza edizione del Festival dei comportamenti umani. Camicia grigia a maniche corte, jeans e stivaletti d’ordinanza, il rocker-narratore di Correggio si è presentato sul proscenio dell’auditorium Bipielle poco dopo le 21, tra il tripudio degli spettatori - la sala da 700 posti era completamente gremita, almeno 400 quelli fuori davanti al maxischermo -, grida isteriche di alcune ragazze come ai tempi dei Beatles e pure lacrime di gioia e commozione. Applausi a scena aperta che finiscono solo quando il Liga attacca a parlare con la sua inconfondibile cadenza emiliana: «C’è qualche problema con l’audio», dice al tecnico del suono prima di iniziare a svelare il dietro le quinte del suo ultimo libro di racconti, Il rumore dei baci a vuoto, incalzato dalle domande di Manuelita Maggio e Fabio Francione. «L’ultima cosa che viene in mente a uno in pace con sé stesso è mettersi a scrivere: io scrivo tanto, quindi evidentemente sono lontano dall’essere in pace. Ma ho questa urgenza di dire qualcosa a qualcun altro: spesso prediligo la forma canzone, anche se talvolta ho bisogno di allargami, e allora scelgo il romanzo, il film, il racconto». L’ultima scelta è caduta proprio sul racconto: sono 13 quelli che compongono Il rumore dei baci a vuoto, un titolo che allude ai «baci che una persona manda per chiamare il gatto, che è pur sempre un richiamo d’amore». In copertina un bambino cammina su una striscia di una strada: «C’è qualcosa di enigmatico in questa immagine: la striscia prosegue in avanti, ma dietro scompare. La strada è una delle metafore più usate per raccontare il cammino che ciascuno di noi percorre durante la vita, un percorso che può restringersi o allargarsi a seconda delle circostanze». Un libro accolto dagli elogi della critica (Ligabue è stato addirittura definito il «Raymond Carver italiano» dal «Corriere della sera») in cui si esplorano il dolore («Nella vita bisogna fare i conti anche con il dolore degli altri») e le varie sfaccettature dell’amore: «Anche quando scrivo le parole devono avere una funzione sonora e una funzione ritmica», la precisazione di Ligabue nel corso della chiacchierata, un’ora esatta in cui il cantautore ha raccontato esperienze dolorose come il giorno della scomparsa del padre («C’era il raduno del mio fans club e dovemmo tornare di corsa all’ospedale, così 7mila persona cantarono le mie canzoni per celebrarlo»), il suo rapporto contrastato con l’America, e la sua visione di internet e della scuola di oggi («I ragazzi sono bombardati da immagini, insegnare è sempre più difficile»). E anche per questo il prossimo tour, Sotto bombardamento, che passerà pure per Londra, limiterà al minimo indispensabile il ruolo della tecnologia, «perché vogliamo fidarci soltanto della musica». Ancora applausi, prima dei saluti e del “bagno di folla” finale con il Liga che, se potesse, farebbe un autografo a ognuno dei settecento ragazzi presenti.

La cronaca della giornata

(ore 20) Si aprono i cancelli, esplode l’entusiasmo dei fan del Liga che urlano contro il cielo parafrasando uno dei grandi successi del rocker. Pochi secondi dopo è già corsa contro le logiche dello spazio per accaparrarsi il posto più vicino all’ingresso. Del Liga ancora nessuna traccia, però. L’attesa non è ancora finita.

(ore 17.30) Sono oltre 150 le persone sedute tra le transenne davanti all’auditorium della Bpl per assicurarsi il posto migliore questa sera, quando a Lodi arriverà Luciano Ligabue e aprirà il cartellone del festival “Comportamenti umani”. Fan del Lodigiano, ma anche arrivati da lontano, per ascoltare il rocker, regista e scritto emiliano, che presenterà il suo ultimo libro Il rumore dei baci a vuoto.

(ore 16) C’è chi si è preso le ferie e chi invece, con lo zaino fresco di scuola, si è messo in fila da poco. E aspetta sotto il sole caldo che il rocker arrivi. Per loro, i fan che non si perdono una data, questo è il tempo dell’attesa, il più lungo da tollerare. Una delle prime ad essere arrivata, stamane, è Silvia che però viene da poco distante, Orio Litta. Insieme a Sara da Piacenza ha ideato il sistema per evitare confusione nella ressa che è attesa nelle prossime ore. Tutti hanno un numero scritto sul dorso della mano, con un pennarello indelebile. «Ci siamo autogestiti – spiegano - : il numero è la garanzia che se anche ti alzi per andare al bar nessuno ti porti via il posto». Monica e Benedetta, entrambe 15 anni, non hanno il libro di Ligabue in mano, come tutti gli altri. Una di loro legge il romanzo Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne. «È per la scuola» spiega, sfruttando al meglio la lunga attesa verso l’ora “X”. Per Marta, di Lodi, invece è il primo incontro dal vivo. «E non poteva esserci data migliore – sorride - : il 3 maggio dell’anno scorso mi sono tatuata alcuni versi di Quando canterai la tua canzone». E non poteva che indossare una canottiera oggi e mettere in bella vista il tatuaggio.

(ore 14) Inviateci le vostre foto dell’evento: le pubblicheremo sul nostro sito. L’indirizzo è [email protected]

(ore 12) A dodici ore dall’attesissimo intervento di Luciano Ligabue a Lodi, stamattina alle nove già qualcuno prendeva posto davanti all’ingresso dell’auditorium della Bpl. Qualcuno da Milano, qualcuno da Piacenza o addirittura da Ponte di Legno per la presentazione del nuovo libro del cantante di Correggio, Il rumore dei baci a vuoto. Altre presentazioni, in zona, non sono state programmate; la più vicina sarà a Torino, quindi è verosimile che l’affluenza sarà grande, e alcuni operai stanno già montando il maxischermo.«Sicuramente alla fine delle scuole, verso le due, si riempirà il piazzale»hanno commentato i quindici che, nel dubbio, hanno preferito non rischiare e arrivare il prima possibile. «Certo, avrebbero potuto organizzare un qualche tipo di prenotazione, ma per Ligabue un sacrificio lo facciamo volentieri» ha concluso una di loro prima di rimettersi in attesa.

(ore 9) Uno è il rocker più famoso d’Italia che sta conquistando anche il pubblico dei lettori, l’altro il critico che ha cambiato il modo di divulgare l’arte. Luciano Ligabue e Philippe Daverio sono i due “superospiti” che questa sera apriranno la terza edizione del Festival dei comportamenti umani, la rassegna promossa dal Comune di Lodi con la collaborazione dell’Ufficio organizzazione eventi della Provincia e diverse associazioni locali. Due eventi in contemporanea in cui si parlerà di scrittura e di arte a 360 gradi: Ligabue presenterà la sua ultima fatica letteraria, Il rumore dei baci a vuoto, presso l’auditorium Bipielle di via Polenghi, mentre Daverio prenderà spunto dal suo ultimo volume, Il museo immaginato (Rizzoli), per la conferenza in programma al Teatro alle Vigne. C’è molta attesa soprattutto per lo “sbarco” in città del cantautore di Correggio, che per l’occasione vestirà i panni dello scrittore per spiegare ai fan genesi e segreti del suo ultimo libro di racconti, già diventato un piccolo caso nell’editoria italiana. Il rumore dei baci a vuoto, pubblicato da Einaudi, è stato infatti accolto da giudizi più che lusinghieri da parte della critica specializzata che ha addirittura paragonato Ligabue a Raymond Craver: nei tredici racconti che compongono il volume, il rocker-scrittore tratta di storie quotidiane ed eccentriche che ruotano attorno alla morte e all’amore, abbeverandosi dalla vita di provincia, dalle chiacchiere di paese per costruire vicende e personaggi. Non è la prima volta che il “Liga” arriva a Lodi per motivi artistici: nel 1993 girò il video di Ho messo via in una vecchia soffitta del centro storico e sempre in quel periodo tenne un energico concerto al PalaCastellotti durante il tour di lancio dell’album Sopravvissuti e sopravviventi. L’ultima apparizione nella città del Barbarossa risale al 16 ottobre 2004 in concomitanza della sesta edizione del Lodi Film Festival presso il Teatro alle Vigne: nell’occasione - quasi a dimostrare la sua fama di artista poliedrico -si presentò nelle vesti di regista (sua la firma di Radiofreccia e Dazeroadieci) prestandosi poi alle tantissime domande del pubblico raccolte attraverso il portale Lodionline. A otto anni di distanza Ligabue torna da star conclamata, forte di un successo discografico che ha pochi precedenti nella storia della musica italiana. Per questo l’organizzazione del Festival ha predisposto anche un maxischermo all’esterno dell’auditorium per permettere a chi non troverà posto (la sala contiene circa 700 spetattori) di seguire l’incontro in diretta. I cancelli saranno aperti intorno alle 20.

Si prevede il pienone anche per l’incontro con Daverio, uno dei più noti divulgatori d’arte del Belpaese. Nella sua lezione il critico, diventato noto al grande pubblico come conduttore della trasmissione televisiva Passepartout, prenderà in esame capolavori in relazione al contesto e alla ricerca di particolari sorprendenti. «Mi diverto a cambiare i punti di vista - dice Daverio -. Sono i giochi di uno che guarda al passato per capire il presente; e il presente è quello che interessa veramente a tutti». Intanto si segnalano due variazioni di programma per i prossimi giorni: all’incontro con Simone Salvini (domenica ore 11) parteciperà anche lo scrittore Allan Bay; l’appuntamento con Folco Quilici è stato invece annullato per motivi di salute dell’ospite.

Festival dei comportamenti umani

Incontro con Luciano Ligabue (questa sera ore 21, auditorium Bipielle in via Polenghi) e Philippe Daverio (questa sera, ore, 21, Teatro alle Vigne in via Cavour). Entrambi gli eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento posti

© RIPRODUZIONE RISERVATA