Il tour trionfale di Raffaele Pe con la Lira d’Orfeo

Il controtenore lodigiano si è esibito a Roma all’auditorium del Parco della Musica

«Uno dei maggiori controtenori del mondo»: così è stato annunciato il cantante lodigiano Raffaele Pe, ospite di Serena Bortone nella puntata di mercoledì scorso del programma pomeridiano di RaiUno “Oggi è un altro giorno”. Il neo premiato Fanfullino d’oro si trovava infatti a Roma per il debutto, insieme all’ensemble La Lira di Orfeo, presso la prestigiosa Accademia nazionale di Santa Cecilia – una tra le più antiche istituzioni musicali al mondo – per presentare la nuova produzione #solomonteverdi dedicata appunto alla musica del Divin Claudio. Germogliato tra estenuanti prove effettuate proprio a Lodi, nella sala della musica della fondazione Cosway, il programma musicale dedicato alle composizioni più intime di Claudio Monteverdi è andato via via affinandosi per viaggiare fino a Roma, dove nella sala Sinopoli dell’auditorium del Parco della Musica ha esordito nella Stagione di Musica da Camera dell’accademia di Santa Cecilia. Il concerto è stato trasmesso in diretta anche su Radio RaiTre nel noto programma Radio3 Suite.

Ma cosa si intende per intimità di Monteverdi? «Molti sono i documenti rimasti che ci parlano di lui - ha spiegato lo stesso Pe -. Ma per comprenderlo veramente, per possedere il suo stile, la sua anima, per comprendere l’uomo oltre che il compositore, bisogna andare a ricercare nelle sue indelebili melodie, che sono la vera essenza della sua musica. Spesso non ci accorgiamo di quanto una melodia possa entrare a far parte delle nostre vite, possa influenzare il nostro percorso». Melodie nelle quali ancora una volta Pe ha dato prova delle sue ineccepibili qualità vocali, accompagnato dal suo gruppo di strumentisti di altrettanta fattura. L’ensemble della Lira di Orfeo - composto da Anais Chen al violino, Doron Sherwin al cornetto, André Lislevand alla viola da gamba, Guisella Massa al violone, Chiara Granata all’arpa, Simone Vallerotonda alla tiorba e chitarra spagnola, Davide Pozzi al cembalo - grazie alla particolare impostazione storicistica ha ridato vita ai gioielli del compositore lombardo in una chiave del tutto inaspettata e moderna. Il programma musicale della serata ha messo in luce molteplici aspetti della musica di Claudio Monteverdi: quello madrigalesco, ascoltato nel brano introduttivo “Sì dolce è il tormento” e nel finale “Voglio di vita uscire”; quello operistico dell’“Orfeo” e dell’“Incoronazione di Poppea” (splendido il “terzetto” di apertura della seconda parte del concerto, con Pe interprete prima di Musica nel celebre prologo e poi di Orfeo nelle arie “Rosa del ciel” e “Vi ricorda o boschi ombrosi”). Ma anche il Monteverdi più vivace e brioso, come quello ascoltato nel “Laudate dominum” - pezzo proposto anche come primo dei due bis richiesti a gran voce dal pubblico, che visibilmente emozionato ha salutato gli artisti con calorosi applausi.

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