Il recital sulla vita della beata in scena il primo marzo a Lodi

Una storia di fede, una storia d’amore: madre Rosa. Un titolo che sintetizza al meglio la figura di Anna Rosa Gattorno, fondatrice delle Figlie di S. Anna, madre di Maria Immacolata (8 dicembre 1866) e proclamata beata nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II. In occasione del 150esimo anniversario di fondazione dell’istituto religioso, Amici Madre Rosa onlus in collaborazione con la scuola Il Ramo di Lodi e l’associazione Frontiera di Paullo hanno allestito un recital sulla vita della beata, in programma domenica pomeriggio 1 marzo (ore 17) all’Auditorium Bipielle in via Polenghi. La prima parte dello spettacolo vedrà in scena gli attori del Ramo, diretti da Sabrina Pedrazzini e Pietro Pignatelli, che saranno impegnati in una rilettura del film Novecento di Bernardo Bertolucci. Una sorta di prologo al recital sulla storia di Anna Rosa Gottorno, scritto da Elisa Crotti e interpretato dagli attori dell’associazione Frontiera diretti da Mariarosa Monetti. Alla parte teatrale si aggiungeranno momenti coreografici e musicali a cura dei ballerini e cantanti del Ramo, guidati da Sabrina Pedrazzini, Giuseppe Galizia, Tiziana Vitto e Maria Cinieri per la parte di danza e da Gaia Pedrazzini per quanto concerne gli aspetti musicali. «Insieme all’autrice Elisa Crotti - spiega la coreografa Sabrina Pedrazzini - abbiamo deciso di inserire anche alcuni momenti più vivaci, intermezzi “emozionali” della vita della beata». Il recital si concluderà con la danza di alcuni ragazze boliviane che in chiusura racconteranno le lorto testimonianze sull’attività delle Figlie di Sant’Anna in Sudamerica. Grazie all’instancabile volontà di Rosa Gattorno (Genova 1831 - Roma 1900) nacquero varie opere di servizio ai poveri e agli infermi di qualsiasi malattia, alle persone sole, anziane, abbandonate, ai piccoli e agli indifesi, alle adolescenti e alle giovani «a rischio», cui Madre Rosa provvedeva a far impartire un’istruzione adeguata, e al successivo inserimento nel mondo del lavoro. A queste forme di carità si aggiunse ben presto l’apertura di scuole popolari per l’istruzione ai figli dei poveri, e altre opere di promozione umano-evangelica, secondo i bisogni più urgenti del tempo, con una fattiva presenza nella realtà ecclesiale e civile. Il ricavato dello spettacolo verrà utilizzato per finanziare le attività di accoglienza e sostegno sul territorio della Casa dell’accoglienza Rosa Gattorno

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