Il “popolo delle sei corde” applaude Emanuele Buono

Il concerto della stagione organizzata dall’Atelier Laudense

Nemmeno la calura di giugno e la giornata dedicata alle votazioni del sindaco hanno fermato l’entusiasmo del “popolo delle sei corde”, accorso in massa domenica all’Aula magna del Liceo Verri per ascoltare il concerto di Emanuele Buono, ospite di punta della Stagione internazionale di chitarra classica organizzata dall’Atelier Laudense. Cura dei dettagli, tecnica stratosferica, una musicalità portata all’estremo: questi i “segreti” del fuoriclasse torinese, da tempo uno degli interpreti italiani più apprezzati al mondo. Tra il pubblico, anche spettatori arrivati da Novara, Varese e Parma: del resto Buono è un’autentica attrazione per gli appassionati di musica d’arte, come aveva già dimostrato nelle sue precedenti esibizioni lodigiane.

Il concerto di domenica si è aperto con la “Suite n°14 in La minore” di Leopold Weiss: Buono ha stupito gli spettatori per l’equilibrio nel “cucire” tanta bellezza compositiva (la suite dura quasi 18 minuti) grazie alla brillantezza del suono e alla cura nel punteggiare filologicamente il fruire di vari movimenti. Il musicista piemontese ha chiuso la prima parte dell’esibizione suonando due opere pianistiche di Isaac Albeniz trascritte per chitarra da Paolo Pegoraro, “Mallorca” e “Sevilla”: i colori di una Spagna romantica e sognante hanno aleggiato nella austera aula trascinando il pubblico in un grande e convinto applauso. Ripresentatosi in pedana dopo dieci minuti di intervallo, Emanuele Buono ha eseguito da par suo “L’Andante” di Juilian Arcas e il capolavoro di Mario Castelnuovo-Tedesco, “Rondo OP.25”. I due brani hanno lasciato poi spazio al romanticismo di due Lieder (“Lob der tranem” e “Standchen”) di Franz Schubert nella trascrizione di Kaspar Merts. Buono ha chiuso con il “Fandango Variè” di Dionisio Aguado, ricevendo una “standig ovation” da parte del pubblico. L’incessante richiamo degli applausi ha “costretto” il chitarrista a ripresentarsi in pedana per due bis: prima “L’adagio” di Gerard Drodz, poi il virtuosismo stupefacente del” Capiccio n° 7” di Luigi Legnani. Il prossimo e ultimo appuntamento della Stagione è in programma l’11 settembre: in pedana la chitarrista russa Dana Vanilina.

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