Il malinconico congedo del Nebiolo

Finisce così, in un teatro semi vuoto, la stagione 2014 del Nebiolo di Tavazzano con Villavesco e , verosimilmente anche la gestione della Bottega dei Mestieri Teatrali al timone della sala tavazzanese.

Sul palco, coraggiosi e sinceri, anche nel mettere la loro faccia e le loro esperienze al servizio di un platea di quattro (letteralmente) persone, Giulio Cavalli, scrittore, attore, ex consigliere regionale e volto noto dell’impegno contro la mafia attraverso le assi di un palcoscenico, e Massimiliano Perna. Giornalista e autore del libro Dove eravamo. Il volume, presentato lo scorso venerdì sera, cerca, come ha spiegato dallo stesso autore, di raccontare con un taglio di grande umanità la storia delle stragi di mafia dell’estate 1992, quella delle bombe che a Capaci e in Via D’Amelio cambiarono la strada e la sorte della Repubblica. Poche pagine in cui si chiede a una ventina di testimoni dove fossero e cosa facessero o come poi, da allora, la loro vita sia cambiata mentre il tritolo esplodeva in Sicilia. Un modo per raccontare uno degli eventi cardine dell’ultimo scorcio di secolo attraverso le storie di chi, quel 23 maggio e quel 19 luglio stava facendo tutt’altro, salvo poi accorgersi che, quel giorno, anche le loro vite erano cambiate. A prendere parola nel libro di Perne Salvatore Borsellino, Maria Falcone, Antonio Ingroia, Raffaele Cantone, Imd, Giulio Cavalli, Nando Dalla Chiesa, Renato Sarti, Lella Costa, Moni Ovadia, don Giacomo Panizza, Sonia Alfano, Dario Riccobono di Addiopizzo Palermo, Pina Maisano Grassi, Fabrizio Moro, Pino Maniaci, Salvo Vitale, Pif e Gianluigi Nuzzi, Giuseppe Casarrubea. Interventi che restituiscono con precisione quello che, in quelle ore, in Italia, stava succedendo e sarebbe successo dopo poco. Unico neo della serata la platea che, sostanzialmente, non c’è. E Giulio Cavalli che, si vede, non ne è felice, non se ne mostra sorpreso: «Avevo avvertito Massimiliano delle difficoltà per così dire ambientali che avrebbe trovato qui» dice l’autore- attore annunciando che, comunque, l’esperienza della Bottega andrà avanti anche una volta conclusa la gestione a Tavazzano

«Continuiamo con ottimismo e speranza», promette prima di iniziare la lunga chiacchierata con l’autore siciliano. Il pubblico applaude, ma, dai, quanto rumore potranno mai fare otto mani?

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