“Il lato oscuro” del supereroe Thor

Sedersi in sala per guardare Thor è come aprire un album della Marvel (anche se i puristi non potranno perdonare la mancanza della “carta”). Questo dovrebbe bastare per spingere i fan al cinema per seguire la seconda avventura di uno degli eroi più amati della casa di comics. Dopo aver riportato la pace tra i nove mondi Thor, supereroe guerriero è tornato ad Asgard nonostante abbia lasciato sulla terra il suo amore umanissimo: il padre Odino governa in attesa di lasciargli la pesante eredità di signore degli dei, il diabolico fratello Loki è rinchiuso in una prigione che ricorda quella del dottor Lecter, e la minaccia sembra lontana. In verità il male si annida “dentro”, come un virus subdolo che è ancora in grado di uccidere e di seminare terrore in questa colonia di supereroi.

Nonostante il 3d (suggestivo, anche se non indispensabile) Thor è un eroe piuttosto bidimensionale, in questa seconda puntata della serie che è comunque assai più divertente della prima (che era diretta da Kenneth Branagh). L’obiettivo probabilmente era proprio riavvicinare il personaggio all’originale, al fumetto, lasciando perdere la ricerca di introspezione che poco si addiceva al supereroe con il martello, quindi Alan Taylor è partito proprio da qui. Vendetta, onore, tradimento, la lotta tra bene e male che non conosce confini di tempo né di “genere”. La sceneggiatura realizzata per il grande schermo cerca di rimanere il più fedele possibile allo spirito dell’albo, mentre dal punto di vista visivo il lavoro fatto trae ispirazione dal meglio del fantasy arrivato al cinema in questi anni. Ci sono quindi echi della “saga dell’anello” nel disegno mentre grande fascino deriva dal veder prendere forma, e in 3d, il regno di Asgard con le sue architetture. Nella caratterizzazione dei personaggi rimangono gli elementi principali presi dalla mitologia nordica, anche se Thor si deve adattare al “gusto” cinematografico e quindi si trasforma diventando più affascinante e meno ironico. La produzione poi sceglie una ricetta collaudata inserendo attori di prestigio in parti di contorno, per affiancare il protagonista Chris Hemsworth, a cominciare da Anthony Hopkins, fino a Natalie Portman e Stellan Skarsgård. Come i fan ben sanno questo è solo un “episodio” della saga, che si lega e va a completare quella degli Avengers, quindi al termine della proiezione restate in sala sui titoli finali per scoprire l’anticipazione sul prossimo film già in lavorazione e, fino all’ultimo titolo di coda per vedere quanto dovrà essere lunga l’attesa di Jane Foster prima di poter riabbracciare il suo supereroe

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