Il figlio di Tognazziospite a Peschierapresenta il suo film

Io sono destinato a fare bambini adulti/ Io che non so crescere: Gianmarco Tognazzi ha scelto questi versi, scritti dal padre Ugo, per ricordarne, con una un’immagine chiara, la figura e il talento. «Fu lui stesso a scriverli in una poesia che mi regalò - racconta Gianmarco, ormai maturo attore e non più solo “figlio di” - mi piacciono perché rispecchiano bene il suo modo di essere. È un’immagine che gli corrisponde molto. Credo che il pubblico la avverta chiaramente. Anche Pier Paolo Pasolini, parlando di mio padre disse che era la persona più intelligente e buona che avesse incontrato. Sull’intelligente non mi permetto di discutere, ma del buona, sono certo e orgoglioso».

L’incontro dell’attore con il pubblico di Peschiera Borromeo, nel corso del quale, tra le altre cose si è toccato il tema del ricordo del grande interprete di film come I mostri, Il federale e Amici miei, è avvenuto martedì sera, nella sala del cinema teatro De Sica, usato per l’occasione, a causa della pioggia, per ospitare una serata della rassegna estiva “Peschiera sotto la luna”: «Ci spiace che il maltempo ci abbia costretto a stare al chiuso - hanno detto gli assessori ai Grandi eventi Carla Bruschi e alla Cultura Marianna Pezzoli, introducendo la serata- ma ci fa piacere che Gianmarco Tognazzi abbia voluto prendere parte a questa serata, e che si sia innamorato del nostro teatro tanto da volervi tornare da interprete, se sarà possibile, nella prossima stagione». A fornire l’occasione per incontrare l’attore è stata la proiezione del film di cui è interprete Le ultime 56 ore di Claudio Fragasso nel quale si racconta la difficile storia del rientro alla vita normale dei soldati italiani reduci dalla missione in Kossovo, durante la quale alcuni furono esposti al contatto con armi a base di uranio impoverito che causò, poi, gravi forme tumorali. «Quella che il film racconta è una storia particolarmente dura - dice Tognazzi intervistato dall’attrice Melania Maccaferri, volto noto del serial “Centovetrine” - e che benché non sia vera riesce a ritrarre un aspetto terribile della realtà di oggi, nei suoi aspetti più incomprensibili e violenti: forse sono un ingenuo ma mi pace pensare a un mondo più semplice dove un orrore come la guerra non esista». La serata è stata dedicata, come tutte le altre del ciclo “Peschiera sotto la luna”, a un ragazzo vittima della strada, Alessandro Frigè, i cui genitori commossi erano presenti in sala. «Quello degli incidenti è un flagello che ha colpito duramente la nostra città - ha detto il sindaco Antonio Falletta - e presto dedicheremo una piazza ai ragazzi che hanno perso la vita in questo modo terribile».

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