IL FESTIVAL La Orfeo Week unisce lirica, rock, autori e trap con il basso di Saturnino

Il bassista di Jovanotti ha incontrato gli studenti lodigiani

Il bassista è un po’ come il leader in incognito di una band. Con le sue quattro corde deve saper aggregare, unire e mettere in armonia un gruppo che altrimenti assomiglierebbe di più ad una banda non meglio identificata. La mescolanza di stili e le unioni musicali sono anche gli obiettivi della Orfeo Week, rinnovata kermesse ideata da Raffaele Pe che per il secondo anno consecutivo si svolge in città. Uno degli appuntamenti della settimana della musica è stato quello proposto martedì a studenti e studentesse del territorio, che nell’aula magna del liceo Gandini hanno potuto conoscere più da vicino il bassista di Jovanotti, al secolo Saturnino Celani. Incalzato dalle domande del direttore del “Cittadino” Lorenzo Rinaldi, Saturnino si è raccontato in una coinvolgente intervista culminata con un “giro” di basso live. Prima però l’artista si è detto felice di trovarsi in mezzo a un pubblico così giovane, a cui ha riservato anche qualche consiglio paterno: «Quando si è giovani si ha energia ed entusiasmo. Se si è guidati da una sana ossessione si può fare di tutto. A chi nutre velleità artistiche e musicali dico: studiate al conservatorio, la musica è come un linguaggio, prima di sviluppare il proprio stile bisogna sapere con cosa si ha a che fare». Originario di Ascoli Piceno, Saturnino si avvicina in giovane età prima alla batteria, poi al violino, quindi sperimenta diversi stili come il funk, il rock e il jazz, fino al folgorante incontro in uno studio di registrazione con Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. «Con lui lavoro da 30 anni - ha spiegato Saturnino, coautore di canzoni come “Ragazzo fortunato”, “L’Ombelico del mondo”, “Serenata rap” -. Ci siamo conosciuti grazie al passaparola del proprietario dello studio, dove avevo già lavorato con Gatto Panceri e con Bocelli. Jovanotti cercava musicisti per andare in tour, e lui ha fatto il mio nome. Quello che mi ha convinto è stato il sound delle produzioni di Jovanotti, è proprio vero che la musica ti può cambiare la vita».

Non sono mancate riflessioni anche sul mondo della musica attuale: «I Maneskin hanno successo perché piacciono. Se anche Mick Jagger ha avuto modo di lodarli, allora gli italiani possono fare altrettanto, senza essere invidiosi. Per quanto riguarda la trap odierna, essa è espressione dei tempi in cui viviamo, ma non dimentichiamoci che anche De André, o la stessa musica lirica, cantano di emarginati, di ultimi, di scontri, di conflitti».

All’incontro era presente anche la vicesindaca di Lodi Laura Tagliaferri, che ha portato i suoi saluti istituzionali lodando un’iniziativa come l’Orfeo Week, i cui prossimi appuntamenti si rinnoveranno già a partire da oggi quando alle ore 10 si svolgerà l’evento dedicato alle scuole “Barocco in bilico” presso l’ex chiesa di Santa Chiara nuova. La stessa performance sarà ripetuta sempre nella stessa location, in via delle Orfane, ma alle ore 21, per tutta la cittadinanza.

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