Il Festival della Fotografia si arricchisce di novità

Una nuova prestigiosa “location”, come lo storico palazzo Modignani, e un pezzo da novanta del fotogiornalismo, italiano e internazionale. A due mesi dall’apertura della sesta edizione, in programma dal 10 al 25 ottobre, al Gruppo fotografico Progetto Immagine si lavora in modo febbrile per migliorare ancora quello che, anno dopo anno, è diventato uno dei principali appuntamenti culturali di Lodi: il Festival della Fotografia Etica. E mentre sotto traccia fervono i contatti con tanti big della fotografia candidati a esporre nella città del Barbarossa, gli organizzatori possono già annunciare una delle “stelle dell’obbiettivo” in arrivo a Lodi. «Il programma del festival è quasi definito e possiamo già anticipare un nome importante come quello di Francesco Anselmi» spiega Aldo Mendichi, coordinatore del festival insieme al fotografo Alberto Prina. Il nome è di quelli importanti. Nato a Milano nel 1984, Anselmi vive tra l’Italia e gli Stati Uniti, anche se da qualche anno si sta occupando dettagliatamente della crisi greca, e a Lodi esporrà un reportage nato proprio da questa lunga esperienza. Fotografo della famosa agenzia Contrasto dal 2011, Anselmi ha peraltro pubblicato tra gli altri per riviste e quotidiani esteri prestigiosi quali «Time» e il «Wall Street Journal», e in Italia per «L’Espresso», «Sette», «SportWeek» e «IoDonna». Quello del fotoreporter meneghino è solo il primo nome di una rosa che, come di consueto, si annuncia ricca di grandi protagonisti da tutto il mondo. «Ci saranno fotografi italiani, ma anche provenienti da Cina, Argentina, Stati Uniti. Perché il festival è ormai diventato un punto di riferimento, un luogo d’incontro per i professionisti del settore e gli appassionati di fotografia» spiegano gli organizzatori, tenendo a sottolineare come il Festival della Fotografia Etica «non è solo un ritrovo per fotografi, ma è sempre un evento destinato a tutti i tipi di pubblico. Il nostro scopo è quello di avvicinare le persone, attraverso la fotografia, a tematiche lontane o scomode, che spesso non trovano posto sui giornali». La kermesse, in sostanza, non vuole essere un evento di nicchia, ma trasformare Lodi, per tre settimane, in una “città della fotografia”. Proprio per questo le mostre si terranno in luoghi diversi sparsi per tutta la città. Ci saranno mostre nei chiostri del liceo Verri e del San Francesco, all’archivio storico e in biblioteca, a San Cristoforo, a palazzo Barni e, per la prima volta, anche a palazzo Modignani, lo storico edificio che sorge tra via XX Settembre e corso Roma che ha ospitato i personaggi più importanti di passaggio da Lodi, da Napoleone Bonaparte all’imperatore austriaco Francesco Giuseppe: «Quest’anno ci è stato concesso un ampio spazio al pian terreno, di circa 300 metri quadri. Lì allestiremo quattro importanti mostre, mentre a palazzo Barni ci sarà l’esposizione del Word Report Award». Per il 2015, quindi, il Gruppo fotografico Progetto Immagine punta a superarsi ancora: «Un’altra importante novità è che il festival sarà spalmato su tre fine settimana, invece che su due. Le mostre saranno aperte dal 10 al 25 ottobre, e di conseguenza, ci saranno anche più appuntamenti, tra inaugurazioni e conferenze».

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