Il Festival apre le porte: nelle foto del World Press c’è un mondo che cambia

FOTO ETICA Gli organizzatori soddisfatti per il debutto della 13esima edizione (sotto la pioggia)

Un mondo in continua e rapida evoluzione, spesso difficile se non impossibile da capire. Lo scopo del Festival della fotografia etica è quello di “aprire finestre” su storie, spesso sconosciute, che possano aiutare a farsi un’idea della moltitudine in cui viviamo. Nonostante una pioggerella fastidiosa (sabato) e la giornata elettorale di domenica, il primo fine settimana della manifestazione è andato agli archivi con piena soddisfazione degli organizzatori: «Abbiamo avuto la sensazione di una continua e costante presenza – racconta Alberto Prina, coordinatore del Festival insieme ad Aldo Mendichi e Laura Covelli -. È normale che ci voglia un po’ di rodaggio, ma per ora siamo molto contenti e siamo convinti che sarà una bellissima edizione». Anche perché la qualità delle 22 mostre in programma è altissima, in linea con gli anni precedenti. La caduta dell’obbligo di restrizioni e mascherine ha reso più facile l’accesso agli spazi espositivi, accomunati dalla voglia di esplorare storie e personaggi e farli conoscere al grande pubblico.

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