SANREMO Il Festival alza il sipario con Mattarella, Benigni e l’inno alla Costituzione. Record per gli ascolti

Ieri l’apertura dell’edizione 2023 con le parole dell’attore e Morandi che intona Mameli

Il debutto all’Ariston di un presidente della Repubblica e l’omaggio ai 75 anni della Costituzione. L’apertura della 73esima edizione del Festival di Sanremo sarà ricordata soprattutto per i primi venti minuti, “istituzionali” e toccanti al tempo stesso, grazie alla presenza in sala di Sergio Mattarella, sul palco d’onore insieme alla figlia Laura, e al monologo di Roberto Benigni, che ha voluto omaggiare la nostra Carta, «l’architrave di tutto».

Dopo un doveroso minuto di silenzio dedicato alle vittime del terribile terremoto in Turchia e in Siria, il padrone di casa Amadeus ha annunciato il presidente Sergio Mattarella, salutato da un lunghissimo applauso del pubblico. Microfono al co-conduttore Gianni Morandi che ha invitato la platea a intonare con lui l’Inno di Mameli: standing ovation finale, anche per l’orchestra, e applauso di Mattarella dal suo posto d’onore. Gli applausi scroscianti, insieme a qualche lacrima di commozione, sono partiti spontanei anche dopo l’omaggio alla Costituzione firmato da Benigni, il solito dirompente fiume in piena. Il Premio Oscar ha ricordato «i nostri padri e le nostre madri costituenti», tra i quali Bernardo Mattarella, padre di Sergio: il presidente della Repubblica si è messo una mano sul cuore e ha sorriso, emozionato. «Il mio articolo preferito della Costituzione è il 21, e dice una cosa con un linguaggio semplice che sembra scritto da un bambino: tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero – ha proseguito Benigni nel suo monologo -. E se lo hanno scritto significa che ce n’era bisogno. Per me è l’architrave di tutto. Prima, durante il Ventennio fascista non si poteva pensare liberamente, e non si sarebbe potuto fare nemmeno il Festival di Sanremo. Ancora oggi in alcuni Paesi le persone vengono incarcerate solo perché ballano o cantano, non lontano da noi. L’unica maniera di fare qualcosa per il futuro è avere il passato sempre presente, e ricordarci che quello che abbiamo può sempre esserci tolto».

La gara canora è scattata intorno alle 21.30: ad Anna Oxa, una delle veterane del Festival e prima dei 14 “big” a esibirsi, il compito di aprire le danze con la sua “Sali”, brano scritto con Francesco Bianconi, leader dei Baustelle. A seguire un esordiente all’Ariston, Gianmaria, una delle tante quote “talent” della manifestazione: l’ex concorrente di X-Factor ha proposto il brano intitolato “Mostro”, probabile piccolo “tormentone” radiofonico. Amadeus e Morandi hanno poi annunciato l’ingresso in scena dell’attesissima Chiara Ferragni, la regina delle influencer, sul palco in abito nero lungo con stola bianca e la scritta «Pensati libera» che ha subito fatto il giro dei social diventando una base per “meme” ironici. Poi di nuovo canzoni: Mr Rain con “Supereroi” (incisa con il coro dei Mitici Angioletti di Zelo Buon Persico, ma proposta “live” con altri piccoli cantanti), quindi spazio-amarcord con duo Mahmood-Blanco, trionfatori dell’edizione 2021 con “Brividi”, canzone che ha macinato record di vendite e di streaming. Marco Mengoni con “Due vite”, applaudito a scena aperta, e Ariete con “Mare di guai” (brano scritto da Calcutta) hanno fatto ripartire la gara, prima di un simpatico e autoironico siparietto di Gianni Morandi che ha passato in rassegna le sue “canzoni brutte”, con l’epilogo di “Bella Belinda” («Canzone media che non si sa perché ha avuto successo») a chiudere l’intermezzo. Tra collegamenti (Piero Pelù dal Suzuki stage in piazza Colombo), altri siparietti e pubblicità varie, la gara è ripartita con Ultimo (poco convincente la sua “L’alba”), i Coma Cose con la melodica e straziante “L’addio”. Intorno alle 23 l’attesa reunion dei Pooh con un medley dei loro classiconi, poi di nuovo canzoni nuove fino all’una del mattino: troppo tardi per la stampa, a domani.

Intanto ancora una volta Amadeus batte se stesso e la prima serata del Festival di Sanremo fa registrare uno share altissimo, 62,4%. Per trovare un dato più alto occorre risalire a 28 anni fa: nel 1995 il Festival targato Pippo Baudo con Claudia Koll e Anna Falchi nella prima serata fece registrare il 65,1%.

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