Il direttore delle Vigne Curtolo: «C’è stato un segnale forte del desiderio dei lodigiani di tornare a frequentare il teatro»

Il punto sulla stagione da poco aperta, con la campagna abbonamenti che entra nel vivo con il ritorno a una sorta di normalità post-Covid

«Il decreto che consentiva il ritorno alla capienza piena dei teatri è arrivato proprio a ridosso del primo spettacolo, “Oblivion Rhapsody”. Siamo molto felici della risposta del pubblico che in pochi giorni ha fatto registrare il tutto esaurito; fino a quel momento i posti disponibili in platea sarebbero stati solo 174. È stato un segnale forte del desiderio dei lodigiani di tornare a frequentare il teatro, dopo un lungo periodo di chiusura». Parole di Angelo Curtolo, direttore del Teatro alle Vigne di Lodi, intervistato dal “Cittadino” sulla stagione da poco aperta, con la campagna abbonamenti che entra nel vivo con il ritorno a una sorta di normalità post-Covid. «Lo spettacolo dal vivo oggi si trova a dover fronteggiare la concorrenza di rivali molto forti - riflette Curtolo -. Per convincere la gente a uscire di casa per venire qui ci vuole qualcosa di molto speciale. Gli spettatori devono sentire che ne è valsa la pena. Per fare questo c’è bisogno di proposte di altissima qualità, che devono fare i conti con dei vincoli di bilancio. Il discorso non può essere limitato al numero delle proposte in cartellone; il teatro non è l’azienda del gas, il pubblico deve sentirsi arricchito culturalmente quando esce dal teatro».

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