IL CONCERTO Tutto esaurito a Lodi per il fuoriclasse delle sei corde

Il polacco Marcin Dylla ha conquistato il pubblico della Stagione di chitarra classica

I 238 posti dell’antica aula magna del Liceo Verri sono andati esauriti in un batter d’occhio. Quasi scontato se sulla pedana si presenta un fuoriclasse come Marcin Dylla, chitarrista polacco considerato tra i migliori a livello planetario. Il terzo appuntamento della Stagione internazionale di chitarra classica, in scena domenica pomeriggio, rimarrà negli annali della manifestazione. Dylla ha stregato il numeroso pubblico non solo per la superba tecnica, ma soprattutto per il fraseggio curatissimo e per la poesia delle interpretazioni. Mai come questa volta si sono evidenziate le parole del famoso compositore francese Ector Berlioz: «La chitarra è un clavicembalo espressivo». Il concerto, organizzato dall’Atelier chitarristico Laudense capitanato da Mario Gioa, si aperto con la “Sonata n°34 in re minore” di Silvius Leopol Weis, capolavoro della musica barocca per liuto trascritto per chitarra. Il tocco di Dylla è emerso nella sua poeticità, reggendo l’architettura delle danze concatenate in questa suite divisa in otto parti. Il secondo brano ha trasportato poi il pubblico tra i suoni del Sudamerica con i “Cinco piezas” di Astor Piazzola. Dylla ha “dipinto” lo spirito di questo genere musicale con strappi, trilli, tambureggiamenti imprevisti sulla tavola armonica: un vero capolavoro di colori, di chiaroscuri, di suoni armonici misteriosi, di ritmo.

Dopo un breve intervallo l’artista si è ripresentato in pedana proponendo la “Sonata Op.23” del compositore Ungherese Wenzel T. Matiegka (1773-1830) e in conclusione ha reinterpretato un caposaldo della letteratura chitarristica: “Il Capriccio Diabolico”, ispirato liberamente alla musica di Paganini, che il compositore Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968) scrisse per il leggendario Andrés Segovia. Il brano è stato affrontato divinamente, con un finale parossistico che il pubblico ha salutato con una vera ovazione. Cinque minuti di applausi hanno costretto Marcin Dylla a un bis: la “Giga” della “Sonata 34 in re minore” di Weis.

Il prossimo concerto (11 giugno) avrà come protagonista un altro gigante della chitarra: l’argentino Victor Villadangos, già più volte applaudito protagonista in città, che presenterà un programma incentrato su tango e milonga.

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