IL CONCERTO Meditazione tra musica e poesia sulle “ultime sette parole di Cristo”

L’appuntamento ritrovato con l’associazione Monsignor Quartieri

Un evento musicale per introdurre alla settimana di Pasqua: “Le ultime sette parole di Cristo sulla croce” di Franz Joseph Haydn non sono un semplice concerto, ma una meditazione in musica, che si è svolta domenica davanti a un pubblico particolarmente numeroso nella cappella dell’Istituto Figlie dell’Oratorio, dove l’associazione Monsignor Luciano Quartieri ha riproposto un appuntamento che era diventato abituale prima dell’interruzione del Covid. «Le suore dell’Istituto – ha commentato Gianmaria Bellocchio, presidente dell’associazione don Quartieri – hanno accolto con entusiasmo la nostra proposta di ospitare il concerto nella cappella che custodisce le spoglie di san Vincenzo Grossi, e dove don Luciano per tanti anni ha celebrato la messa, quando era cappellano dell’Istituto». L’esecuzione musicale è stata affidata al quartetto d’archi dell’ensemble “Il Demetrio” di Pavia: Giambattista Pianezzola e Claudia Monti (violini), Maurizio Scvhiavo (viola) e Daniele Bagni (violoncello). Una candela è stata accesa da uno dei musicisti all’inizio dell’esecuzione, simbolo del desiderio di intravvedere, in questi giorni turbati dalle ombre della guerra, uno spiraglio di luce e di pace. Sin dalle prime battute l’ascoltatore ha la sensazione di immergersi in una musica alta, elevata. È proprio l’elevazione, tanto musicale quanto concettuale, la chiave dell’ascolto di questo capolavoro, che culmina con il conclusivo “Terremoto”: un finale drammatico nel quale si evoca lo sconvolgimento della Natura che partecipa in prima persona all’evento della morte del suo Creatore. I nove brani musicali sono stati scanditi dalla lettura delle parole evangeliche e di alcune poesie di Guido Oldani proposte con sofferta essenzialità da Luciano Pagetti. «Le parole di Cristo sulla croce – ha osservato suor Roberta Bassanelli, madre generale dell’Istituto Figlie dell’Oratorio – sono un invito a volgere lo sguardo a Colui che ha risposto all’odio con l’amore, all’egoismo con il dono totale di sé». E ha concluso ricordando l’esortazione di Vincenzo Grossi: «Ricordatevi che dobbiamo amare non solo con le parole, ma con le opere». 

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