I “trucchi” di Raul Cremona, un recital a Lodi tra risate e magia

«Con la sola imposizione delle mani, posso ungervi la giacca e la cravatta...». Chi non ricorda il tormentone pronunciato dal Mago Oronzo, il prestigiatore sporco e cafone che fu uno dei personaggi più esilaranti e riusciti della mitica saga di Mai dire gol? Proprio grazie al programma televisivo della Gialappa’s Band esplose il talento impetuoso di Raul Cremona, diventato con il tempo uno dei big del cabaret nazionale.

Il comico e illusionista milanese, classe 1956, avrà l’onore di aprire la nuova stagione teatrale ospitata sul palcoscenico dell’auditorium Tiziano Zalli in via Polenghi a Lodi: l’appuntamento è fissato per sabato 19 novembre alle 21.30. Cremona porterà in scena Recital, un viaggio surreale nella memoria artistica dell’attore che presenterà alcune delle sue maschere più note: Jacopo Ortis, personaggio dall’eloquio comicamente gassmaniano, nato da un’infanzia spesa fra una partita all’oratorio e una serata al Cinema Arena dove venivano proiettati film come Il mattatore o I mostri; Silvano il Mago di Milano, immagine distorta del più grande prestigiatore italiano, specchio del primo amore adolescenziale dell’artista, ovvero il Mago Silvan; e poi l’intollerante e milanesissimo Omen che Raul bambino ha imparato a conoscere in una Milano che non c’è più.

Non è la prima volta che Cremona si esibisce in città: qualche anno fa aveva portato alle Vigne l’applauditissimo Hocus molto pocus, mentre a inizio carriera aveva girato spesso per i locali di cabaret della zona. «Milano, Lodi e Pavia sono città che ho frequentato parecchio agli esordi. Torno volentieri a Lodi: presenterò uno spettacolo in cui mi muovo in libertà e in cui punto molto sul coinvolgimento del pubblico».

Anche attraverso l’arte della prestidigitazione, il primo grande amore di Raul Cremona, ancora oggi socio del Clam (Club arte magica) di Milano che ha lo scopo di divulgare la passione per la “magia”. «Quando avevo 8 anni mia nonna mi regalò una scatola con i “trucchi magici”. Da lì in avanti non ho più smesso. Ho iniziato a esibirmi proprio come mago, ma in locali storici come il Derby di Milano era necessario anche divertire il pubblico. Così ho iniziato a unire giochi di prestigio e comicità, visto che comunque i miei spettacoli di magia seguivano già una linea divertente».

E come sono nati i vari personaggi interpretati nell’arco degli anni?

«Dall’osservazione: ho voluto sposare la prestidigitazione a improbabili macchiette. I miei credo siano personaggi senza tempo: cafoni, esagerati».

Nel corso del suo Recital Raul Cremona offrirà al pubblico un giro in giostra, a tratti vorticoso, a tratti poetico, riconfermandosi quel cantastorie che, con grande originalità, si serve della magia come arte della narrazione, insieme a giochi di parole, musica, gag, macchiette: sono queste le coordinate dello spettacolo che tra i suoi riferimenti musicali può vantare la splendida inattualità di artisti come Kramer, Arigliano e il Quartetto Cetra. «Il mestiere del comico ha una sua funzione, me ne sono reso conto con il passare degli anni – conclude Cremona –. E credo che la più bella magia sia sempre riuscire a fare ridere il pubblico e regalare un po’ di sano divertimento».

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