I quadri di Savarè

da Sant’Angelo alla “città eterna”

Da Sant’Angelo alla “città eterna”, per lasciare un omaggio alla Storia. L’opera di Angelo Savarè entra nelle stanze del Vaticano e sale al colle del Quirinale. Con due dipinti, uno dedicato a Papa Francesco, l’altro all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Opere che il pittore santangiolino ha deciso di regalare al Vaticano e al palazzo del Quirinale perché potessero far parte delle rispettive pinacoteche. Missione compiuta per l’artista lodigiano, che in questi giorni ha reso pubblici i ringraziamenti firmati dal professor Louis Godart, consigliere per la conservazione del patrimonio artistico del Quirinale. Poche parole, firmate giugno 2014, per dire quanto il presidente della Repubblica di allora, Giorgio Napolitano, ringraziasse «calorosamente il maestro Angelo Savarè per la proposta di donazione». Il dipinto, dal titolo La scelta, un acrilico su tela, 70 per 100 centimetri di dimensione, è il primo piano di un Napolitano dallo sguardo corrucciato, ma deciso, assorto nel destino dell’Italia. Sullo sfondo, nubi nere affastellano l’orizzonte, su cui si staglia il profilo di una maestosa nave, su cui poggia - in un poetico surrealismo narrativo - il palazzo del Quirinale. Il mare, sotto quel cielo che preannuncia burrasca, è insolitamente calmo, sotto lo sguardo vigile del capitano del Paese, Giorgio Napolitano. Papa Francesco, dipinto da Angelo Savarè, è invece sorridente e quasi stupito dalle decine di microfoni che costellano tutti e quattro i lati del dipinto, simbolo del mondo che sembra non averne mai abbastanza delle parole di speranza del Santo Padre. Accanto a lui un bimbo dalle pelle colorata e la bocca aperta di fronte alla potenza mediatica, reso più sicuro dalla mano stretta al Papa, come Savarè lascia intuire dalle linee del disegno. Sullo sfondo la sagoma di San Pietro è solo un profilo statico, quasi una scenografia; la vita scorre nello squarcio che il maestro santangiolino piazza al centro della storica facciata. E che ci riporta alla terra d’origine del Santo Padre, l’Argentina, tra le baraccopoli, il mare e i palazzi dell’economia che ha schiacciato i più poveri. I dipinti sono arrivati ai prestigiosi destinatari grazie alla mediazione della galleria InArte Gallery, con cui il maestro, anche fondatore del gruppo Pittori Santangiolini, collabora da tempo. «Per me è stata una grande emozione, in entrambi i casi - racconta - : in Vaticano ci sono andato personalmente, per un’udienza generale con la galleria e altri artisti. La consegna è avvenuta in quel frangente. Al Quirinale, il passaggio è stato effettuato dalla galleria e sono arrivati poi i ringraziamenti».

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