
I programmi Tv tra Temptation island
e il confronto con le atrocità delle guerra
La rubrica sulle proposte televisive di Francione
Lodi
È trascorsa una settimana da quando ho messo mano a questa rubrica nel tentativo di commentare quasi in diretta, come se fossi su X (ex twitter per chi non sa di Musk e di come ha cambiato il nome al “social”), la ripresa – ma la chiamano “... e poi ... e poi” – di Temptation Island. Dunque, volevo restare nella bolla televisiva nazionale, un cerchio mediatico (chissà perché mentre lo scrivevo mi è venuto in mente circo) spacca – ascolti che mette in scena il peggio (dicono alcuni) o il meglio ( secondo altri) di cos’è diventata la società italiana. A qualsiasi livello, sebbene i protagonisti non superino i 40 anni. Di certo, andare in tv non risolve colpe e crisi di coppia e capirci qualcosa anche dopo la vacanza (o svaccanza) poco cambia le cose, anche a sei mesi di distanza e con i mezzo l’estate (quanto malandrina sia lo si sa già da ragazzi) che non ha portato nessun consiglio, né buono né cattivo. Tutti, ma proprio tutti, sono restati sulle proprie posizioni: gli scoppiati sono rimasti scoppiati e chi ci ha riprovato è rimasto ancora con le pive nel sacco. Soltanto che come glosse di tali fallimenti c’è il racconto. Come glossa in video, di com’è andata o sono andate le cose. E, nella prima puntata, a guadagnarci sembra essere solo uno, Rosario, l’ex fidanzato di Lucia, chiamato a occupare il trono classico di Uomini & Donne. Insomma, di tutto questo volevo scrivere, strano “paese” è la tv italiana, specializzata nell’interpretare quella che a me pare il terzo o quarto tempo di quella che cinquant’anni e passa fa Pasolini chiamava mutazione antropologica. Ecco, riflettevo o meglio tentavo di mettere in piedi un discorso intelligente, quando in apertura di mattina arriva questa notizia. La riporto tale e quale dagli aggiornamenti di agenzia:”Nella notte [di Lunedì] è partito l’«attacco finale» a Gaza City, così lo definisce il governo di Israele. Un’invasione massiccia, preceduta dalla distruzione di palazzi e dall’«esortazione» alla popolazione perché lasci la capitale della Striscia e si sposti a Sud”. Mi fermo perché quando leggerete questa nota ribadisco saranno trascorsi sei giorni.
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