Gli Oscar “a distanza”, ma la notte delle stelle non perde la sua magia

Poco dopo la mezzanotte italiana di domenica l’assegnazione delle statuette dell’Academy

Un evento pensato come un film. Non una semplice diretta televisiva e nemmeno una carrellata di video via Zoom. La notte degli Oscar, l’evento cinematografico più atteso dell’anno, si svolgerà “in presenza” seguendo un rigido protocollo anti-Covid (diretta a mezzanotte e 15 tra domenica e lunedì ora italiana sul canale 303 di Sky) e in più luoghi: la Union Station e il Dolby Theatre di Los Angeles saranno il centro “nevralgico”, ma durante la serata si terranno collegamenti anche da Londra e Parigi per ridurre gli spostamenti dei candidati e agevolarne la partecipazione. Tante le “star” che hanno confermato la presenza: Brad Pitt, Halle Berry, Reese Witherspoon, Renée Zellweger, Joaquin Phoenix, Harrison Ford e Laura Dern. «Il nostro piano è che gli Oscar di quest’anno sembrino un film, non un programma televisivo – spiegano i produttori dello show, Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh -. La cerimonia sarà “intima” e chiederemo ai vincitori di raccontare qualcosa di personale e privato».

“Mank”, opera di David Fincher che racconta la vita dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz (principalmente ricordato per aver firmato con Orson Welles la sceneggiatura di “Quarto potere”), è il film che si presenta con il maggior numero di nomination, ben 10. Seguono “Nomadland”, “Sound of Metal”, “Minari”, “Il processo dei Chicago 7” e “Judas and the Black Messiah” con 6 a testa. Al di là del numero di candidature, il grande favorito per la vittoria rimane “Nomadland”, il titolo più premiato dell’anno. Il film di Chloé Zhao ha infatti già ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia e il Golden Globe: l’Oscar sarebbe la ciliegina sulla torta. L’Italia farà il tifo per Laura Pausini (che si esibirà da Los Angeles), interprete della canzone “Io sì (Seen)”, scritta da Dianne Warren e inserita nel film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti. Due invece le candidature per “Pinocchio” di Matteo Garrone: migliori costumi e miglior trucco. Grande incertezza per le sfide tra gli attori. Nella categoria femminile, Carey Mulligan (“Una donna promettente”) è avanti nei pronostici rispetto a Viola Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”), ma non bisogna dimenticare un’altra grande interprete come Frances McDormand (“Nomadland”); tra gli uomini il favorito è invece Chadwick Boseman, scomparso lo scorso agosto dopo una lunga malattia, protagonista di una performance memorabile in “Ma Rainey’s Black Bottom”. In lizza per il premio anche Gary Oldman per “Mank” e Anthony Hopkins per “The Father”.

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