Gianni Satta sulle orme del grande Satchmo

«Un viaggio nei teatri di tutta Italia che ci sta dando grandi soddisfazioni»

“Armstrong revue: la storia di bocca a sacco”, un’avventura musicale dedicata al gigante del jazz e di cui fa parte Gianni Satta, il trombettista di Livraga. Concerti in tutta Italia, applausi a scena aperta, altri appuntamenti all’orizzonte, il prossimo dei quali a Sassari, poi Firenze, Piacenza, Pavia, Torino. «Neanche noi - confida Satta - ci aspettavamo un simile riscontro di pubblico: l’avventura ci sta appassionando enormemente». Il tour porta in pratica nei teatri italiani la musica di Louis Armstrong sotto il titolo “II grande Satchmo e le sue belle canzoni”. «Da quando ho iniziato a suonare la tromba - spiega Satta - ho sempre considerato lo “zio Louis” un santone della musica che ha saputo aprire

strade nuove e insegnarci quanto la musica sia sentimento»: Armstrong (1901-1971) era chiamato non solo “Satchmo” o “Pops”, ma anche “Bocca a sacco” per via del fatto che quando suonava la tromba le sue guance si gonfiavano proprio come un sacco. Per raccontare la storia di questo grande ambasciatore del jazz, l’unico degno di essere chiamato “Mr. Jazz”, il cantante pavese Sergio Tamburelli, in arte “Tamboo”, e il musicista Andres Villani hanno coinvolto Gianni Satta in un originale e interessante progetto, allestendo uno spettacolo dal titolo, appunto, “Armstrong revue: la storia di bocca a sacco”. Lo spettacolo parte da una descrizione di New Orleans negli anni Venti per arrivare fino a quando Armstrong si esibì al Festival di Sanremo nel 1968 con la canzone Mi va di cantare. «I pezzi che suoniamo - dice Satta parlando del progetto - vanno da C’est si bon a Hello Dolly e tanti altri, per circa novanta minuti di spettacolo. Alle parti suonate alterniamo anche parti raccontate, con testi scritti da Dario Girini e recitati da Sergio Tamburelli, “Tamboo”. Devo dire che mi diverte molto suonare la musica di “Satchmo” e in questo spettacolo, oltre alla tromba, utilizzo una cornetta proveniente da Chicago, fabbricata nel 1930, dotata di una timbrica e una sonorità tipiche di quel periodo». Per la cronaca, gli altri musicisti sono Andres Villani al sax baritono, flauto e direzione musicale, Nicola Oliva alla chitarra, Ezio Rossi al basso e Liano Kiappa alla batteria. «Ci siamo già esibiti in diversi teatri a Genova, Livorno, Sondrio e Como, riscuotendo, lo ripeto, consensi straordinari: ora proseguiremo nel nostro tour in altre città importanti. Abbiamo pure registrato un cd che riassume la parte musicale dello spettacolo e prossimamente sarà posto in vendita al pubblico. Alle registrazioni del cd ha partecipato come ospite il clarinettista Claudio Perelli». Satta così conclude il racconto di questa sua esaltante esperienza musicale: «Con questo spettacolo vogliamo raccontare la parte più “pop” di Louis Armstrong proprio per avvicinare quanto più pubblico a questo grandissimo musicista».

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