Giancarlo Cerri. Lo sguardo vivo e la potenza in “bianco e nero”

Mercoledì a Milano l’apertura della mostra dell’artista “amico” del nostro territorio

Il rapporto che lega Giancarlo Cerri, nato negli anni Trenta a Milano, a Lodi e al suo territorio risale al 1979, quando partecipò al Premio Nazionale Città di Sant’Angelo Lodigiano. Da allora è tornato più volte nel lodigiano, a partire dal 1993 al Museo Civico di Lodi con la mostra “Dal naturalismo materico all’astrattismo”. Tuttavia, è con la città di San Donato che l’artista ha stretto un dialogo culturale molto intenso e profondo, tanto che tra il 2010 e il 2014 è stato protagonista di due mostre molto importanti a Cascina Roma: la prima volta con la personale “Dalla figurazione all’astrazione”, quattro anni dopo con la grande antologica d’arte sacra “Nel segno della Croce”.

Oggi, nonostante la grave maculopatia che dal 2004 lo ha reso ipovedente, Giancarlo Cerri prosegue senza tregua a dipingere e ad esporre in Italia e all’estero, tanto che, prima di andare a San Francisco il prossimo autunno, da mercoledì prossimo e fino al 26 giugno presenta al Centro Culturale di Milano (in Largo Corsia dei Servi 4) “Quando l’orbo ci vedeva bene”, antologica completamente dedicata alla forza espressiva del bianco e nero.

Le 43 opere esposte a Milano, la maggior parte disegni a carboncino o inchiostro su carta realizzati tra gli anni Sessanta e il 2004, sono divise su quattro sezioni: 20 tra ritratti e nudi femminili, 9 tra paesaggi e figure morte, 8 sequenze e 6 dipinti di arte sacra, tre dei quali provenienti direttamente dalla donazione fatta alla città di San Donato (maggiori informazioni 02 86455162).

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